giovedì 9 novembre 2023

Killing Romance ( Lee Wonsuk , 2023 )

 




Killing Romance (2023) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Per chi come  chi scrive ha visto la nascita e l'affermazione cinematografica del regista Lee Wonsuk, ormai legato indissolubilmente al Far East Film Festival di Udine sin dal suo esordio nel 2013, ogni lavoro del regista coreano è un appuntamento immancabile, soprattutto perchè  con le due opere precedenti si è affermato come uno dei personaggi cinematografici più interessanti ed estrosi del cinema brillante coreano.
Killing Romance vede la luce ben nove anni dopo The Royal Tailor che già aveva mostrato la vivace estrosità del regista nonchè la sua evoluzione repentina verso un cinema comunque di larga portata e con budget non trascurabile rispetto all'esordio brillantissimo ma con mezzi ed ambizioni più contenute di How To Use Guys With Secret Tips e conferma in maniera inequivocabile l'approdo nel cinema popolare main stream, pur mantenendo comunque una sua caratterizzazione specifica.
Introdotta da una simpatica signora che sembra tanto una di quelle narratrici di fiabe per bambini ( così, tanto per capire di che tipo di film stiamo parlando...) la storia si impernia su Yeorae, attrice e cantante la cui trionfale ascesa viene improvvisamente e drammaticamente interrotta da una gaffe fatta durante un film di fantascienza che la trasforma in un lampo in oggetto di scherno feroce da parte del pubblico.



La donna non regge la pressione e decide di sparire andandosi a rifugiare in una sperduta isola nell'oceano, dove dopo una accoglienza a dir poco grottesca, viene messa in salvo da una sorta di principe azzurro comparso all'improvviso; i due si innamorano e in breve si sposano, sembra l'inizio di una fiaba a lieto fine che riporta felicità nella vita di Yeorae, ma dopo sette anni (guarda caso...), capiamo che il Jonathan che ha sposato è tutt'altro che un principe azzurro, anzi è un trucido parvenue, arricchito , che parla mezzo coreano e mezzo inglese ridicolo, che si nutre del suo ego smisurato riempiendo casa di giganteschi quadri che lo ritraggono con la faccia da ebete e che soprattutto tiranneggia la povera moglie che infatti vorrebbe tornare a fare il suo lavoro dopo il lungo periodo sabbatico, ipotesi alla quale ovviamente il gaglioffo si oppone in tutte le maniere.
Yeorae è sempre più sprofondata in un pozzo senza fondo, ma c'è ancora qualcuno che sta dalla sua parte: un vicino di casa a Seoul (dove nel frattempo è temporaneamente tornata col marito) è un suo fanatico fan, un ragazzotto mezzo fallito che però è disposto a tutto pur di vedere ancora l'attrice all'opera.
I due escogitano tutta una serie di azioni per liberarsi del marito e tutte ovviamente prevedono la morte del gaglioffo, progettata utilizzando i metodi più assurdi e inverosimili.
Da qui in poi Killing Romance diventa quasi una versione umana-coreana di Willy il coyote VS Beep-Beep con un crescendo che mescolando situazioni rocambolesche e registri narrativi varii procede a ritmo serrato e con momenti di assoluta ilarità sostenuti da un sense of humor che il regista aveva già ampiamente dimostrato come utilizzare.
Forse è proprio l'aspetto di fusione di generi cinematografici che Lee usa il punto di forza di Killing Romance, e ancor più la leggerezza con cui si passa da un momento "drammatico" ad un altro demenziale, dal musical , che in fin dei conti è la vera spina dorsale del film, al thriller in stile Tenente Colombo  o La signora in giallo, da qualche tematica sommessamente accennata e affrontata però con assoluto disimpegno quale la sfrenata competitività nel mondo del cinema, la prepotenza di certi nuovi arricchiti nella società coreana, la tematica ecologista  e quella dello sfruttamento delle risorse naturali alla riflessione sul divismo, senza però mai neppure l'ombra di una pedanteria sociologica-cinematografica, perchè in fin dei conti, e ormai possiamo dirlo senza ombra di dubbio, il cinema di Lee è puro intrattenimento, divertimento ricercato con una "intelligente demenzialità" e con un senso dello humor non proprio frequente nel cinema coreano.
Fondamentali sono i contorni dei personaggi che di fatto diventano l'architrave su cui poggia il racconto generando simpatia e disprezzo ed indubbiamente non solo Yeorae , Jonathan e lo studente sfigato sono ben costruiti ed efficaci nella loro caratterizzazione, ma anche il contorno non è da meno a cominciare dalla masnada di fans che ad un certo punto irrompe in scena con conseguenze catastrofiche per finire all'omaccione nero che funge da factotum per Jonathan e alle due inquietanti attendenti di quest'ultimo che sembrano uscite da una parodia di un film horror.
Insomma in un gran pentolone dove però tutto sta bene al posto giusto, Killing Romance, che regala un finale spassosissimo, assicura risate e divertimento e in certi momenti sembra voler ricordare il gran ritmo dell'opera prima di Lee: al di là del suo apparire slegato e a volte eccessivamente caotico il film possiede invece una sua "linearità" pur tenendo presente che il tourbillon che lo tiene in piede a volta possa apparire sfrenato.
La scelta degli attori protagonisti è stata infine un altro tassello per la buona riuscita dell'opera: Lee Hanee (Yeorae) , si muove bene tra il dramma e la demenzialità assicurando uno spessore apprezzabile al personaggio oltre che una immediata empatia; Lee Sunkyun , da parte sua, è bravissimo nel dare sempre , anche nei momenti in cui mostra la sua brutalità, quel tocco di grottesca comicità al personaggio.

 

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