Wuxia-fantasy in salsa Tsui Hark
Dopo avere esordito tre anni prima sotto l'ala protettrice di Johnnie To con A moment of romance, è Tsui Hark a produrre il quarto lavoro del regista , The magic cran, fantasy-wuxia scoppiettante e coloratissimo, autentico trionfo visivo di un cinema dalla forte impronta popolare che fa dello sguardo sulle tradizioni, prima di tutto cinematografiche, il suo puntello più forte.
Salta immediatamente all'occhio il forte influsso che Tsui Hark ha avuto sul lavoro, e non poteva essere diversamente visto che in quegli anni il grande Maestro era più che mai punto di riferimento per la cinematografia HKese.
C'è da dire che l'impronta fantasy è molto marcata, e lo si capisce subito quando all'inizio del film compare l'uccellone che da il titolo al film che oscura il cielo e che trasporta una bianco vestita (splendida come sempre) Anita Mui.
Il ritrovo delle scuole di arti marziali che vorrebbe suggellare il legame di amicizia e fratellanza, si trasforma ben presto in una disputa in cui è in gioco il potere e la fama (oltre che i soldi): tradimenti, avvelenamenti, botte da orbi, duelli a colpi di spade tra salti e veli svolazzanti, creature orribili e spaventose, rimorsi e rancori sepolti nel passato danno vita ad un racconto che , seppur contraddistinto dalla consueta follia narrativa di Tsuiana memoria, ha la sua coerenza , sebbene frammentato in diverse sottotrame.
Il risultato è un film dal ritmo travolgente , che non annoia mai, che tiene incollati allo schermo soprattutto per il suo montaggio frenetico e per l'incalzare progressivo degli eventi , in cui anche i momenti che sembrano portare verso il clima da melò sono ottimamente scanditi.
E' un fantasy che appassiona e porge realmente il suo volto più fantastico e seducente, in cui il regista sa ben inserire momenti di una brillantezza di contenuti e visiva piacevolissima ( la scena della fanciulla senza mutande è grandiosa in tal senso), dove persino le battaglie tra Cloud e Butterfly vengono giocate al suono di flauti e cetre.
Ma nascosto sotto il puro divertimento visivo giace anche il tema del potere , della sopraffazione e del tradimento, del rimorso che si riaffaccia dopo decine d'anni, essendo in tal senso il film assolutamente coerente con il filone del genere, in cui a fronte di una storia a forte prese popolare, se vogliamo anche commerciale, veicola comunque una sua moralità.
Magnifica Anita Mui, più eterea del solito, e bravi anche Tony Leung, che mostra doti notevoli anche come attore brillante, e Rosamund Kwan nei panni della tormentata Butterfly.
come sempre il tuo blog è fonte di ispirazione per un approfondimento del cinema honkongese in generale...al più presto credo che scaricherò anche questo film, che sembra intrigarmi molto molto...
RispondiEliminaGrazie Monsier, il film vale la pena, anche se per ora solo sub in inglese :/
RispondiEliminaWhich is good for me! :)
RispondiEliminaI haven't seen this film yet but now I want to. Thanks for the review!
I think that you'll like it , a wuxia-fantasy movie well built with some brilliant moments like the battle between Cloud and Butterfy; besides there's Anita Mui and when i see her my heart cries :)
RispondiEliminaYes, she's quite incredible.
RispondiElimina