giovedì 9 luglio 2015

The Seventh Lie / 第七谎言 ( James Hung / 孔令政 , 2014 )




The Seventh Lie (2014) on IMDb
Giudizio: 5/10

Le bugie muovono il mondo, costituendo un linguaggio primordiale compreso da tutti: bugie cattive, bugie buone, bugie obbligate e bugie articolate, ma soprattutto la bugia verso se stessi, il mentirsi in faccia per non guardare la realtà.
Questo è il substrato quasi filosofico sul quale James Hung, all'esordio alla regia, imbastisce la sua opera prima e lo fa attraverso quattro storie tra loro parallele che tranne fugaci intersezioni di spazio e tempo procedono in maniera del tutto autonoma.


Un autista di un ricco uomo d'affari, saltuariamente smaltitore di cadaveri su ordinazione, che cede alle lusinghe della moglie del suo capo mettendo in crisi un grande imbroglio ipocrita che lo vede protagonista; un fattorino di hotel e la sua storia infelice di infedeltà coniugale, una promessa sposa in fuga alla ricerca del suo vecchio amore indovino e un lungo flashback connesso a quest'ultima storia: su questa impalcatura pluripartita Seventh Lie cerca di estrinsecare il concetto di menzogna e di bugia, su tutte quella che molto spesso raccontiamo a noi stessi per distogliere lo sguardo da una realtà di difficile accettazione.

Il risultato che Che James Hung raggiunge non è dei migliori, sebbene per alcuni aspetti il film ha svariati pregi: intanto la messinscena molto glamour, quasi sofisticata costruita con eleganza, l'episodio iniziale dell'autista che lasciava pregustare qualcosa di più sostanzioso e che risulta di certo il migliore segmento della pellicola intera, l'utilizzo di Hong Kong con tutto il suo fascino come set delle storie raccontate.
Di contro il film soffre di notevole discontinuità, di una certa forzatura nel tenere legati insieme i suoi vari segmenti e una non certo efficace impalcatura narrativa; inoltre è chiarissimo il tentativo di voler scrivere una storia ambiziosa, nella forma e nella struttura se non altro, che però approda a risultati poco convincenti.
Se il concetto ideologico di base nel film è la tendenza dell'uomo a mentire, James Hung però se la cava con storie che ondeggiano tra il thriller e il dramma fino al mistery senza dare un senso compiuto, quasi una navigazione a vista in mezzo alla nebbia che non conduce, nonostante gli sforzi, molto lontano.
Nei suoi momenti migliori sembrano quasi affacciarsi canoni degni di Fruit Chan, se non altro per il forte legame della storia con la città, ma per la maggior parte Seventh Lie è lavoro che convince poco.
Al di là di questo però, e con le dovute cautele che si impongono di fronte alle opere prime, il regista HKese sembra avere le carte in regola per poter regalare in futuro lavori migliori di questo: insomma la stoffa c'è, forse serve una storia un po' più strutturata a partire dalla sceneggiatura.

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