Giudizio: 8/10
Ancora una volta, come spesso accaduto negli ultimi anni, la cinematografia di HongKong, per molti versi in crisi profonda, è capace di imporsi grazie ad un lavoro che racconta di situazioni disagiate; laddove ogni anno era il noir , l'action movie o la commedia a primeggiare, da un po' di tempo trova invece spazio e si impone una tipologia di film che in altri tempi sarebbe stato definito " di impegno sociale" : anziani disabili, malati mentali, personaggi ai margini della società pericolosamente in bilico sulla quella esilissima linea di confine che separa il cosiddetto normale dall'anormale sono infatti i protagonisti di questa piccola rinascita del cinema di Hong Kong.
Beyond the Dream appartiene ai diritto a questa categoria di film; in più il regista Kiwi Chow cinque anni orsono fu uno dei giovani registi protagonisti di quel Ten Years , lavoro corale che vide la luce nel pieno della rivolta degli ombrelli gialli e che proiettava nel futuro lo sguardo sul destino incerto di una Hong Kong in quei momenti ribollente di proteste; il mediometraggio di Chow che faceva parte del lavoro corale risultò il più politico e duro mostrando i connotati ideologici e culturali del regista.
In Beyond the Dream Chow affronta il tema della malattia mentale, lungi però dall'analisi scientifica o comportamentale, bensì nell'ottica della sua fenomenologia nella vita di tuitti i giorni.
Lok è un giovane che da poco è uscito dal tunnel della malattia mentale a causa della sua personalità schizoide, il quale riconoscendo bene i segni del disagio mentale soccorre in strada una giovane donna in preda ad una crisi; mentre il resto delle persone riprende la scena e si lascia andare a dileggi contro la malcapitata Lok , aiutato da una ragazza sconosciuta la conforta .
Qualche tempo dopo , con grande stupore scopre che la giovane che si è prestata ad aiutare la donna in strada abita nel suo stesso stabile, vittima di un padre violento e ubriacone, inizia a frequentarla, cerca di proteggerla dal padre e instaura con lei una relazione affettuosa; purtroppo per Lok però quella donna non è altro che la sua proiezione del disagio psicologico ,motivo per cui finisce nuovamente ricoverato per il riacutizzarsi della malattia.
Con enorme sorpresa in ospedale scopre che quella donna che lo aiutò e della quale lui credette di innamorarsi è una psicologa che lo prende in cura in quanto interessata ad uno studio sul disturbo di cui è affetto Lok.
Come si piò facilmente capire la vita reale e quella immaginata dal ragazzo si trovano a correre su binari pericolosamente paralleli rendendo la salute mentale di quest'ultimo instabile, inoltre Yip Lam, la psicologa, ha anch'essa un passato turbolento e una serie di disturbi psicologici; il rapporto tra i due diventa quindi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, tra coercizioni morali e professionali, sensi di colpa, vita reale che si confonde col sogno o con l'immaginario patologico, fino ad un finale al limite del poetico e dell'onirico ma non propriamente ottimistico.
Sebbene il tema principale del film di Kiwi Chow sia innegabilmente il disagio mentale e la turbe psichiatriche, sarebbe un errore imperdonabile considerare Beyond the Dream come un semplice racconto di una malattia e delle sue varie sfaccettature: il regista va ben oltre descrivendo un rapporto tra due personaggi che sembrano voler fuggire, per diversi motivi, una realtà ingombrante e adagiarsi su qualcosa di più confortevole quale può essere una relazione illusoria e basata su fondamenta precarie; ma volendo ampliare un po' lo sguardo sul film è il concetto stesso di malattia che sembra essere analizzato e scomposto per comprenderne il significato: la vita parallela ed immaginaria del protagonista altro non è che il rifugio di una persona in fuga da una realtà che trova incontrollabile e così pure Nam , carica dei suoi tormenti del passato che le minano la psiche cerca in una relazione che chiaramente è insostenibile, a maggior ragione per la società, un approdo e un riparo dagli affanni del mondo reale, sebbene per lei tutto sia reale.
Alla fine l'amore per Lok e Nam è sogno, qualcosa cui decidere se affidarsi o meno per vivere una vita "normale", ma soprattutto siamo sicuri che il confine tra sogno e realtà esista e che la sottile linea che divide la malattia dalla normalità sia così netta?
Il merito maggiore di Chow è quello di avere affrontato con equilibrio e con garbo la tematica pregnante, sebbene non l'unica, del film che possiede una potenza narrativa a tratti insostenibile ( la scena di Lok a confronto con Nam in cui aleggia però la presenza dell'alter ego della ragazza è semplicemente agghiacciante nella sua durezza) diluita , a tratti, in una ambientazione molto ovattata, verrebbe da dire quasi sospesa; se a tutto ciò aggiungiamo la eccellente prova dei due giovani attori protagonisti, Terrance Lau e Cecilia Choi, entrambi ricoperti di premi in numerosi festival, è facile capire il motivo del grande successo anche di critica che il film ha ottenuto.
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