domenica 24 gennaio 2021

Andromeda Galaxy ( More Raça , 2020 )

 




Andromeda Galaxy (2020) on IMDb
Giudizio: 8.5/10

Presentato all'edizione 32 tutta online del Festival di Trieste, vincitore del Glocal in Progress Award a San Sebastian nel 2019 ( premio riservato ai lavori in fase di post-produzione) e proiettato in anteprima al Festival di Sarajevo nello scorso agosto, Andromeda Galaxy è l'opera prima di More Raça, ventinovenne regista kosovara, che attraverso la storia di un uomo relegato ai margini della società, racconta la situazione del suo paese, una giovanissima e fragilissima democrazia nata sotto il protettorato dell'ONU , a tutt'oggi riconosciuto solo da una parte della comunità internazionale e fragorosamente rivendicato dalla Serbia  come territorio facente parte della sua sovranità.
Shpetim è un cinquantenne  vedovo, con una figlia adolescente che vive in un orfanotrofio in quanto la sua situazione sociale e lavorativa non gli consente di potere provvedere anche alla ragazza, con la quale comunque si vede con regolarità: l'uomo non ha un lavoro, troppo vecchio si sente dire sempre nelle sua innumerevoli peregrinazioni alla ricerca di un impiego come meccanico, sbarca il lunario con qualche espediente, ma non potendo pagare l'affitto, si ritrova senza casa; troverà alloggio in una roulotte che un amico gli affitta e per di più l'istituto che accoglie la figlia , in grave crisi finanziaria, è costretto a rimandare a casa gli ospiti che hanno almeno un genitore.


Zana è una ragazza mite, sveglia, che adora il padre e che si nutre di questo amore ricambiato dall'uomo e quindi accetta col sorriso la nuova situazione, sebbene il futuro rimanga molto incerto.
Shpetim trova lavoro come autista-protettore di una prostituta, conosciuta in un bordello, che decide di avviare l'attività privatamente: tra i due, anime solitarie e tormentate che vivono ai margini e che si rivolgono al futuro però con atteggiamento diverso, nasce una affettuosa amicizia, consumata nelle notti in cui l'uomo accompagna la donna dai suoi clienti e carica di silenzi dolorosi e di ferite da rimarginare
Per Shpetim rimane un ultimo tentativo per cercare di dare una svolta alla sua vita e a quella di Zana, una scelta che mostri , seppur lontanamente, una via di uscita dall'inferno di una vita misera.
Andromeda Galaxy è un film sorprendente: con la forza del verismo e del racconto che tracima quasi nel documentario la giovane regista tratteggia una storia di solitudine, di miseria, ma anche di grande sentimento e di speranza di riscatto; grazie ad una regia essenziale, apparentemente molto rigida, ma in effetti di grande presa e forte di una grande empatia, More Raça ci presenta da un lato la realtà di un paese che stenta a liberarsi dalle ferite e dai fantasmi di una delle guerre più odiose che si sono viste nella storia dell'Umanità , una paese dove la corruzione e i malanni delle giovani democrazie sono inevitabili, dall'altra ci presenta la figura di un uomo che la società stessa ha relegato ai margini , la cui età preclude ogni possibile sbocco lavorativo, ma che silenziosamente e tenacemente cerca di rimanere a galla mosso e stimolato dall'amore totalizzante di un padre verso la figlia. I momenti di confronto tra i due sono tra le parti più belle ed emozionanti del film perchè dimostrano come il legame tra i due possa essere da solo una motivazione sufficiente a proseguire sulla strada di una esistenza difficile che spinge i due all'emarginazione.
La Galassia di Andromeda cui fa riferimento il titolo è la efficace e poetica metafora che la regista utilizza per dipingere di speranza il film: infatti la Galassia è il punto più lontano dell'universo che l'uomo può cogliere con lo sguardo se di notte guarda il cielo stellato e riesce a vedere  quel sistema distante; nello stesso modo l'uomo , seppur in lontananza e non sempre visibile, può sempre trovare qualcosa nel futuro che, dopo fatiche e difficoltà, può raggiungere per cambiare la sua vita.
Coniugando con grande sapienza il verismo che rimanda ad alcuni autori del neorealismo italiano e ad altri della Sesta Generazione di cineasti cinesi ( Jia Zhangke e Wang Xiaosuahi in primis ) e una poetica che scaturisce dal racconto dei perdenti e degli emarginati ma anche di chi silenziosamente non si arrende, More Raça dirige un film potente nel suo silenzio e nella sua delicatezza che si affida al ritratto di tre personaggi ( Shpetim, Zana e la prostituta) verso i quali si prova da subito un forte legame empatico, un'opera nella quale poesia e racconto sociale si fondono in modo armonico e che seppur venato di tristezza lascia intravedere, attraverso un finale aperto, una luce di speranza.
Degne di nota anche le prove dei tre attori principali: Sunaj Raça è un intensissimo Shpetim, Juli Emiri è bravissima nel ruolo della prostituta e Elda Jashari è più che convincente nel ruolo di Zana.
La stoffa per diventare una regista di livello di sicuro c'è e Andromeda Galaxy ne è una luminosissima prova, non ci resta che seguire con attenzione questa giovane autrice kosovara, perchè sentiremo ancora parlare di lei.



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