Giudizio: 7.5/10
Innamorarsi perdutamente a 40 anni può essere terribilmente pericoloso: è vero amore o ossessiva infatuazione? è un imbroglio o peggio ancora una invenzione pura di una mente border line? è un modo per rimettere in gioco una vita di successo o un mezzo per conoscere finalmente l'abisso che abita in noi stessi?
Su queste premesse sembra strutturarsi la trama, semplice ed esile, ma al tempo stesso intricatissima dal punto di vista puramente narrativo di Preparations to Be Together for a Unknown Period of Time, opera seconda della regista ungherese Lili Horvat.
Marta, apprezzata e brillante neurochirurga nata a Budapest ma trasferitasi da ormai venti anni in America, conosce ad un congresso nel New Jersey Janos un collega ungherese col quale trascorre solo qualche ora sufficienti però a farla cadere in un deliquio amoroso in seguito al quale, molla tutto e ritorna a Budapest per presentarsi ad un appuntamento che i due, chissà con quale reale intenzione, si erano dati ai tempi del congresso dopo qualche tempo in un punto ben preciso della capitale ungherese; Janos non si presenta , Marta lo rintraccia facilmente presso l'ospedale universitario ma lui fa finta di non conoscerla (o non la conosce veramente...? ) lasciandola di stucco e letteralmente senza la terra sotto i piedi.
A questo punto il film prosegue su un duplice binario parallelo: da una parte una lunga confessione psicanalitica di Marta apparentemente resa alla fine della storia con la quale si indaga soprattutto la sua mente e gli eventuali disturbi ( può un desiderio essere talmente grande da far sì che si possa credere di averlo esaudito? è la domanda chiave che sta alla base del viaggio nella mente di Marta); l'altro filone narrativo invece ci mostra la donna intenta a pedinare Janos a cercare di avvicinarsi a lui e di carpire qualsiasi cosa della sua vita, riesce persino a farsi assumere dal suo vecchio mentore all'ospedale universitario senza troppe difficoltà vista la sua preparazione eccelsa( non è molto pertinente, oltre che inutilmente ovvio, il presentare l'ambiente medico di Budapest come una chiavica in confronto a quello americano, ma tant'è, la Horvat in certi passaggi sembra farne quasi un cavallo di battaglia...), ma qui diventa lei stessa oggetto di una attenzione ossessiva da parte di un giovane il cui padre ha operato al cervello salvandolo.
Alla fine tra inseguimenti, sguardi sfuggenti, vere e proprie manovre da stalker i due si incontrano aprendo una fase del film che sembra virare pericolosamente al lieto fine, ma fermiamoci qui.
Quando l'opera di Lili Horvat, che va detto subito dimostra notevoli doti alla regia sapendo ben muoversi tra i vari grovigli che la storia crea, cerca di scavare nella mente di Marta, nella sua persona , in quella che sembra una ossessione che sfocia nella malattia mentale , i risultati sono i migliori, perchè ci troviamo in un territorio che fa intravedere Hitchcock e in genere il thriller a forte impronta psicologica; inoltre la regista furbescamente e con grande bravura sa mischiare sempre le carte: cosa è vero e cosa è immaginazione? Marta si è inventata tutto sempre sulla base di quella regola che se qualcosa la si desidera forte finiamo col credere di averla raggiunta oppure è semplicemente una poveraccia turlupinata dal maschio ciarlatano e mentitore? E quel finale che più sospeso non si può come dobbiamo interpretarlo, ammesso che si possa giungere ad una conclusione logica?
E' tutto questo intreccio emotivo e psicologico che fa di Preparations un film interessante, ben girato, che racconta una storia apparentemente banale ma che invece riesce ad esplorare diversi livelli dell'animo umano e che soprattutto si muove sempre tra il detto e il non detto, tra il bianco ed il nero, tra il reale e l'immaginazione, tra fantasmi e razionalità, con un substrato sempre presente di ambiguità.
Forse la chiave per capire bene l'opera di Lili Horvat sta in una frase che lo psicologo dice a Marta durante la sua seduta psicanalitica: " Tu vorresti che io ti dicessi che hai un disturbo della personalità per non pensare e credere che il tuo amore ti ha imbrogliato"; ed in effetti Preparations ( che ha nel titolo forse un'altra traccia per capirne il senso ultimo) è anche un film sull'amore totalizzante , sulla ossessione amorosa e sul ruolo che l'immaginazione sa assumere quando si è innamorati; proprio per assecondare questo incedere narrativo la regista ha dichiarato di aver scelto il 35 mm (molto bello tra l'altro) perchè questo formato ben si adatta al tema del film carico di mistero e di immaginazione.
Notevole la prova della bellissima Natasa Stork, che rapisce per la profondità dei suoi straordinari occhi blu e per la istintiva empatia e tenerezza che ispira.
Preparations to Be Together for an Unknown Period of Time rappresentava l'Ungheria ai prossimi Oscar , ma non è rientrata nella short list finale dove di certo avrebbe meglio figurato di alcune pellicole presenti.
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