giovedì 1 aprile 2021

Collective ( Alexander Nanau , 2019 )

 




Collective (2019) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Candidato a due premi Oscar nelle categorie miglior film in lingua straniera ( per la Romania) e miglior documentario e forte di una trentina di riconoscimenti assegnati da festival e da associazioni di critici cinematografici di ogni angolo del pianeta, Collective del regista Alexander Nanau rischia seriamente di risultare una di quelle opere che segnano una stagione cinematografica, seppur zoppa , monca e disgraziata come è stata quest'ultima pesantemente condizionata dai ben noti problemi derivati dalla pandemia.
Sul perchè Collective abbia riscosso tutto questo successo parleremo poi, perchè la motivazione va cercata probabilmente in settori che almeno in parte esulano dalla semplice valutazione dell'opera e dallo sdegno e dall'emotività che la storia raccontata quasi in presa diretta evoca.
Il documentario, che non fa nulla per sembrare qualche altra cosa che non sia il più classico dei documentari, verte su un fatto di cronaca accaduto a Bucarest nell'ottobre del 2015: l'incendio di un locale , ritrovo di giovani in cui si tenevano dei concerti, che causò la morte di 27 persone, anche a causa delle scarsissime misure di sicurezza riguardanti le uscite; come se non bastasse nei mesi seguenti altre 37 persone tra i feriti ustionati persero la vita prevalentemente negli ospedali di Bucarest.



L'episodio scatenò delle proteste furiose tra la popolazione che portarono ad una crisi politica con le dimissioni del governo, ma quello che un manipolo di cronisti d'assalto ,di un giornale sportivo tra l'altro, scoprirono fu addirittura di portata superiore: la morte dei giovani ricoverati non solo fu favorita dall'atteggiamento delle autorità che millantarono una capacità di far fronte alla situazione clinica degli ustionati pur non essendolo e rifiutando le offerte di aiuto che provenivano da Austria e Germania, ma, ciliegina sulla torta di uno scandalo assurdo e ignobile, la scoperta che i materiali utilizzati per la disinfezione all'interno degli ospedali erano tutti contraffatti e privi di una reale azione antisettica, cosa che favorì la moria per infezioni all'interno degli ospedali.
L'inchiesta dei giornalisti sportivi, riciclati per l'occorrenza a reporter d'assalto dal forte senso civico è quindi il tema del film , raccontato nel suo divenire quasi quotidiano, con i protagonisti che recitano se stessi, con la macchina da presa che immortala ogni momento nell'attimo stesso in cui avviene; una inchiesta quesi "live" con la quale è stato scoperchiato un vaso di Pandora maleodorante fatto di corruzione multistratificata ( nel fattaccio sono coinvolti politici, delinquenti di professione, medici, amministratori), ancora più sconvolgente per il fatto che riguarda la sanità e quindi la salute pubblica.
All'interno dell'inchiesta affiorano una serie di tematiche che vanno dal ruolo dei servizi segreti alla connivenza politica ad alto livello, dall'ampiezza della rete di corruzione alla riflessione sul ruolo del giornalista, dal presente di chi è sopravvissuto portando addosso i segni della tragedia al dolore e la rabbia di parenti dei defunti ma anche un violento atto di accusa contro il sistema sanitario e una sorta di dolorosa rassegnazione diffusa tra il popolo che i cambiamenti sono ancora ben lungi dal ripulire una società fortemente corrotta e in qualche modo tenuta in ostaggio da quel mefitico abbraccio tra politica e malaffare delinquenziale  che uccide il vivere civile.
Collective è insomma un documentario d'inchiesta, costruito con coraggio e con la ferma determinazione di non fermarsi davanti a nulla, un rigurgito di quel cinema d'inchiesta che sembra essere scomparso dalle produzioni di questi ultimi anni.
Perchè quindi Collective, che al di là della sua rigorosa inchiesta e del suo costruirsi inseguendo i fatti non ha da offrire molto di più, ha ottenuto il successo di critica di cui parlavamo all'inizio?  Io credo dipenda semplicemente dal fatto che , soprattutto la critica, non sembra più abituata al cinema d'inchiesta, a quell'impegno civile di cui in Italia abbiamo avuto fulgidi esempi ( Francesco Rosi ad esempio); insomma quando compare all'orizzonte un film tutt'altro che politically correct che prende di petto senza fare sconti uno scandalo così incredibile come quello raccontato in Collective, sembra di assistere a qualche cosa di rivoluzionario , di nuovo, di dirompente e per tale motivo capace di smuovere le coscienze un po' intorpidite di una società globale che troppo spesso insegue la vacuità e la superficialità, mettendo dietro l'angolo i problemi di coscienza.
Per tale motivo probabilmente Collective riceve elogi e riconoscimenti che vanno anche oltre la reale portata artistica dell'opera che comunque si configura come un esempio limpido di cinema d'inchiesta e di denuncia.

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