
Il film vede come protagonista Anora, per gli amici Ani, una giovane che lavora come spogliarellista in un sexy bar di Brooklyn e vive con la sorella in un piccolo appartamento a Brighton Beach; la ragazza , come tutte quelle che lavorano in quell’ambiente è più che spigliata e intraprendente e non rifiuta certo le avances dei personaggi che frequentano il bar, cui lei si strofina addosso a ritmo di musica, ovviamente se adeguatamente prezzolata.
Una sera grazie alla sua conoscenza del russo che le viene dalla nonna di origini uzbeke, le viene affidato un giovanotto appena ventenne, rampollo di un oligarca russo al quale non mancano certo i dollari; quello che inizia come un normale rapporto di lavoro diventa poi un qualcosa in cui rientrano anche i sentimenti , o forse semplicemente Anora intravede la possibilità di sfuggire dallo squallore della sua vita. Ivan , il giovanotto russo è un bimbominkia versione putiniana, tutto alcol, Playstation e droga che però si lega ad Anora con la quale , dopo una settimana di follie a Las Vegas , pensa bene di convolare a nozze decise in dieci minuti, Las Vegas,si sa , ovviamente esiste per questo; peccato che i genitori appena vengono a conoscenza della cosa scatenano un putiferio sguinzagliando loschi gaglioffi incaricati di bloccare i due e di invalidare il matrimonio in attesa che raggiungano col loro jet privato New York.
Il fessacchiotto russo come scopre che i genitori stanno arrivando si da alla fuga e Anora rimane in balia dei loschi gaglioffi in attesa dello sbarco dei russi cattivi.
Sean Baker costruisce una commedia in alcuni tratti dai ritmi frenetici, ma nonostante ciò non rinuncia al suo sguardo critico sulla società americana.
La precarietà lavorativa, il difficile equilibrio tra aspirazioni personali e le dure condizioni economiche, e le relazioni umane complicate sono tutti temi che si ripresentano con una leggerezza che, però, non nasconde l'ombra della critica sociale.
Anora è una figura emblematica di una generazione che si arrangia, che non perde il sorriso anche di fronte alle difficoltà e che non rinuncia a sognare, pur nella consapevolezza della fragilità di questi sogni.
Questo tono da commedia leggera, quasi spensierata, domina per gran parte del film, salvo poi cambiare registro in un finale inaspettatamente drammatico. L’inaspettato picco di drammaticità, sebbene ben orchestrato, arriva un po’ come una nota stonata rispetto all’andamento generale del film, che fino a quel momento aveva optato per una narrazione più lieve e scanzonata, ma ciò tutto sommato è un qualcosa di cui Baker si avvale spesso e riesce a farlo con buona efficacia.
Rispetto a lavori come The Florida Project o Tangerine, Anora appare meno incisivo: in questi precedenti film infatti, Baker era riuscito a costruire dei mondi più solidi e coerenti, con personaggi che si stagliavano in modo netto sullo sfondo sociale ; qui invece la commedia sembra a tratti mancare di quella profondità che aveva reso le sue opere passate delle critiche taglienti alla società americana. La rappresentazione di una gioventù precaria e disillusa è efficace, ma a volte sfiora la banalità di certe situazioni, fermandosi a un livello meno complesso.