venerdì 16 dicembre 2011

A big deal / 巨额交易 ( Ma Li wen / 马俪文, 2011 )

Giudizio: 6.5/10
Arricchirsi è d'obbligo

Il paese travolto dalla ricchezza e dalla affannosa corsa all'arricchimento è divenuto un abusatissimo topos della cinematografia cinese: non esiste quasi lavoro che non ne faccia un accenno, persino in quelli storici in cui sotto la metafora traslata nel tempo si racconta questo processo tumultuoso che da tante parti inquieta in maniera trasversale la nazione.
La regista quarantenne Ma Li wen, che ha già sulle spalle due lavori che ricevettero a suo tempo buoni apprezzamenti ( You and me e Lost and found), costruisce una commedia brillante/romantica facendo perno proprio sul fenomeno dell'arricchimento ad ogni costo che ossessiona soprattutto le nuove generazioni (paradigmatica in tal senso l'interpretazione che da il personaggio interpretato da Chapman To in un passaggio del film).

Alla generazione dei trentenni infatti appartengono i tre protagonisti che vediamo all'inizio del film distesi al sole di Dubai, sognando arricchimenti favolosi e bella vita, i quali decidono di non essere più colletti bianchi, anche perchè uno di loro è stato pure licenziato, e forti solo di qualche idea e dalla convinzione che sono giovani, talentuosi e belli,  prendono il volo per la mecca di questo inizio millennio che è Dubai, al grido " Gli occidentali non hanno più soldi, ce li abbiamo solo noi cinesi", con un progetto immobiliare da realizzare, attirando però prima un flusso di investimenti, visto che loro hanno in tasca solo qualche spicciolo.
Abboccamenti, riunioni, chiacchiere, progetti faraonici tesi a creare una specie di nuova Las Vegas nel deserto che richiami alla memoria i fasti dell'antica Cina, investitori infartuati che mollano all'ultimo, altri che mettono i soldi e che si imbufaliscono quando vedono che non si quaglia,illusioni e delusioni che si alternano, vite private che vanno a rotoli perchè le mogli vogliono mariti ricchi e perchè anche fare un figlio ha il suo prezzo, un continuo avanti e indietro Pechino-Dubai, una giovane anch'essa licenziata che torna dalla Corea col cuore spezzato e che con un matrimonio lampo diverrà la moglie di uno dei tre, a sua volta mollato dalla fidanzata che lo reputa un perdente: un bel bailamme tipico da commedia con brio, che quando i sogni sembrano ormai definitivamente infranti regala un colpo di scena finale che nasconde una morale chiara; i soldi non comprano tutto e soprattutto può non bastare il talento e le idee, a volte sono i sentimenti ( e forse le raccomandazioni) a fare ottenere ben più.
Il lavoro di Ma Li wen possiede sicuramente alcuni pregi: è originale nella sua confezione tecnica grazie al frequente uso dell'animazione che fa la regista, regalando un atmosfera quasi da favola e accompagnando il tutto con una base musicale calzante,possiede un certa carica ironica che si esplica in alcuni momenti divertenti ( i regali patacca che i tre fanno al magnate che vogliono tirare dentro l'affare, spacciandoli per cimeli appartenuti a grandi tycoon, le corse con le jeep nel deserto come bambini idioti, un assimilare certi comportamenti dei nuovi ricchi cinesi a quelli comici di certi ricconi occidentali) , lascia intravvedere sotto lo sguardo sorridente il pericolo di certi atteggiamenti quasi ossessivi  che mirano all'arricchimento.
Meno convincente sembra la commistione tra commedia brillante e commedia sentimentale che offre spesso l'impressione di una rotta non proprio lineare della storia, così come , seppur visti sotto l'ottica dell'ironia e del contesto, non convincono certi stereotipi di belli/e e fichetti/e  cuciti addosso ai protagonisti, aspetto che sicuramente farà piacere al grande pubblico, ma che all'interno del film infastidisce un po'.
Il lavoro comunque si fa vedere piacevolmente, ha ritmo e, pur con diversi limiti, una certa brillantezza: commedia senza particolari pretese ma indubbiamente ben diretta con un frequente utilizzo di tecniche di ripresa e di montaggio videoclippate in cui abbondano le vedute da cartolina di Pechino e di Dubai, indubbiamente belle ma un po' fini a se stesse.
Chapman To, istrione come sempre, svetta su tutto il cast, regalando ancora una volta una prova più che convincente.

1 commento:

  1. Augurandoti un buon Natale e un felice anno nuovo, invito te e i tuoi visitatori a votare i migliori film e attori del 2011. Come blogger di cinema, ti ricordo di votare anche la sezione specifica.

    I MIGLIORI FILM DEL 2011

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