Quando i cazzotti fanno bene
In una Macau scintillante ma con scorci che richiamano l'Exiled di JohnnieTo, Dante Lam ambienta il suo nuovo lavoro, un racconto fatto sì d'azione, genere di cui è indubbio esponente di punta, ma anche di storie personali ben delineate.
Nella ex colonia portoghese si incrociano infatti le strade e le esistenze profondamente segnate di tre personaggi: il giovane Lin il cui padre ha visto sfumare in un attimo la sua fortuna economica e affoga nell'alcool, Fai, ex campione di boxe inseguito dai creditori e Wang , una donna dilaniata da una tragedia famigliare che vive con la figlioletta di dieci anni Puidan e presso cui Fai, in fuga da Hong Kong va a vivere in affitto.
Quest'ultimo trova aiuto nel vecchio amico Tai che lo fa assumere in una palestra come insegnante di ginnastica; qui incontra Lin intenzionato a voler partecipare al MMA Championship un torneo di una specie di boxe fatta di cazzotti, calci e prese; Fai diventa il mentore del ragazzo rivedendo in lui se stesso giovane prima di rovinarsi la carriera con un match combinato e riesce nel contempo a rompere il muro di indifferenza e di avversione che Wang e la figlioletta provano verso di lui.
La voglia di riscatto trascinerà le storie di tutti e tre verso situazioni dalle quali bisognerà risorgere per andare avanti.
Per i cultori dei film di combattimenti, Unbeatable risulterà sicuramente valido nelle scene dei match, dove non mancano lussazioni e nasi rotti, ma di pari passo Dante Lam è in grado di creare dei profili umani che giocando sulla voglia di riscatto, su una misurata dosa di humor e su tematiche magari non originalissime ma sempre efficaci sono il vero asse portante del film: il concetto del riscatto personale , della volontà che permette ogni cosa e della forza di credere in se stessi percorre tutto il racconto.
Soprattutto la figura di Fai, nel suo ruolo ora di mentore, ora di padre putativo, che mette in gioco tutto se stesso e quella di Wang sempre sull'orlo del baratro di una psiche mortalmente ferita appaiono i due ritratti meglio riusciti, mentre l'alchimia che si crea tra l'uomo e la ragazzina è il vero sale del film.
Se è vero che Unbeatable è lavoro tutto sommato di genere, altrettanto indiscutibile è che tutta la pellicola è percorsa da un bel mix di azione e sentimento con spruzzi di melodramma e di ironia, a questo si aggiunga la straordinaria prova di Nick Cheung nel ruolo di Fai in una delle sue interpretazioni probabilmente migliori di sempre nella quale mette in gioco tutto se stesso e quella della bravissima ragazzina Crystal Lee, che già avevamo visto in The Viral Factor, ecco che la miscela è perfetta: Unbeatable si configura come uno dei migliori lavori di Dante Lam degli ultimi anni grazie al connubio tra racconti di vita ed azione, forte soprattutto della bella caratterizzazione dei personaggi e della loro indagine personale.
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