Giudizio: 7.5/10
Tutto in una notte; una notte passata in un supermarket di quelli che rimangono aperti per ventiquattro ore; ma non aspettatevi trame alla John Landis o tenebrosi thriller claustrofobici: One Night in Supermarket, considerevole lavoro d'esordio , e, almeno per ora, unico, di Yang Qing è una ritmata e quasi surreale commedia sui generis , nella quale il regista, grazie ad un montaggio intelligente e ben scandito riesce a tenere sempre desta l'attenzione nonostante per novanta minuti abbiamo di fronte praticamente lo stesso ambiente.
In questo supermercato lavorano due giovani Xiaolian e Junwei, quest'ultimo segretamente innamorato della ragazza e altrettanto imbranato da non riuscire a dire e fare nulla se non scattarle furtive fotografie sul lavoro.
Piombano nel negozio due curiosi personaggi che rivendicano una vincita alla lotteria , non avvenuta per colpa della titolare del negozio e che decidono per una spesa proletaria singolare: tutto l'incasso che faranno nella notte sarà il loro a compensazione della vincita mancata.
Quando però prima la padrona, incallita giocatrice e poi un sedicente bandito armato di pistola che ha nascosto la refurtiva nel negozio appaiono sulla scena i ruoli si invertono perchè pure i ladruncoli diventano ostaggi: i due ragazzotti, la padrona, i due ladruncoli, un sedicente attore di grande avvenire e il ladro di diamanti, un bello spaccato di società cinese nel quale non manca naturalmente il poliziotto sagace e tuttofare.
Davanti ai loro occhi nella lunga notte passano gli avventori più improbabili: logorroici legalitari da quattro soldi, isteriche rissose che si accompagnano a poveracci succubi, taxisti in cerca di acqua (gratis), nuovi ricchi accompagnati da belle pupe, impresari musicali ma soprattutto si consumano gag e scene che strappano sovente il sorriso (la più bella è quella nella sala da karaoke che la padrona ha attrezzato nel retrobottega) e che ci fanno scoprire qualcosa in più dei protagonisti.
Finale da gangster movie , si fa per dire, con lietissimo fine.
One Night in Supermarket trova il suo spunto più interessante nei dialoghi , tipicamente cinesi, fatti di puntigli e di logorrea fuori dal comune, e nelle situazioni al limite del surreale che si creano nel negozio: battaglie con sfollagente elettrici, pantagrueliche mangiate di prodotti alimentari scaduti con le conseguenze che si possono immaginare e che danno anche un taglio un po' simpaticamente becero a certi momenti tra borborigmi , flatulenza maleodorante e scariche diarroiche , dialoghi supersonici fatti di contorsioni dialettiche assurde e naturalmente un tocco di sano romanticismo che non guasta.
Tutto ciò tenuto in mano brillantemente da una regia snella e che si affida ad un gioco ad incastri , sostenuta da una colonna musicale che spesso fa il verso a brani occidentali di successo, ma che non dimentica Teresa Teng, e che costruisce un sottofondo rock-pop colorato da videoclip.
Insomma l'esordio di Yang Qing è di quelli che fanno ben sperare, sebbene poi , da ormai sette anni nulla ha fatto seguito a One Night in Supermarket che pur nella sua artigianalità è stato lavoro che ha riscosso svariati riconoscimenti dalla critica e nei Festival, quello di Locarno fra tutti.
Zheng Xu , che all'epoca aveva all'attivo già un paio di film con Ning Hao , Yang Qing (solo omonima del regista) e Zhang Jiayi sono decisamente quelli che offrono le prove più rimarchevoli, seppur all'interno di un cast molto ben assortito e valido.
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