Giudizio: 6.5/10
The Priests , opera prima del regista e sceneggiatore coreano Jang Jae-hyun, è un buon esempio di film di genere che segue modelli storici e consolidati a tema esorcismo; definirlo una versione coreana del capolavoro di Friedkin è probabilmente affermazione sbagliata, ma il solco su cui si muove la pellicola è quello.
Introdotto da un prologo nel quale c'è già tutta la tematica sviscerata poi nel contesto della trama, The Priests racconta di una giovane studentessa il cui corpo viene carpito dal demonio e per mettere in pratica gli opportuni esorcismi il Vaticano si rivolge alla chiesa locale coreana che a sua volta individua nel sacerdote Kim l'uomo giusto per portare a termine l'operazione, sebbene quest'ultimo sia fortemente inviso alla maggior parte degli alti prelati per il suo modus operandi tutt'altro che ortodosso.
A tal proposito gli viene affidato come assistente il giovane Choi, prete alle prime armi, soprattutto con lo scopo di controllare i metodi di Kim.
Tra i due sacerdoti si instaura quasi subito il classico rapporto mentore-allievo, nonostante Kim faccia di tutto per mostrare al giovane collega il suo lato più deteriore accanto alle indubbie capacità da esorcista, cui fa da background personale il passato non proprio limpido dei due.
Nel film ovviamente non mancano i classici momenti da horror, conditi in qualche circostanza anche di una certa dose di umorismo, ma nel complesso The Priests è film terribilmente serio che affronta il tema della visione coreana del cattolicesimo, sempre in bilico tra fanatismo e integralismo.
The Priests tuttavia è privo di qualsivoglia riferimento alle problematiche locali della chiesa cattolica coreana privilegiando una sorta di lettura tipicamente ecclesiastica e spirituale dell'esorcismo.
Pur essendo quindi un tipico film di genere ispirato a tutta quella serie di lavori che per tanti anni hanno cercato di far rivivere le suggestioni de L'esorcista di William Friedkin, il lavoro di Jang presenta alcune carratteristiche peculiari del cinema coreano: scopriamo così che anche i preti in Corea non sanno fare a meno di fumare come ciminiere e di scolarsi il soju oltre ad avere comportamenti rissosi e burberi ed inoltre nelle pieghe del film non manacno alcuni momenti tipici da action movie, il genere probabilmente più in voga del momento in Corea.
Sta di fatto che The Priests ha sbancato il botteghino in patria, costituisce un buon esempio di film di genere senza pretese artistiche esagerate come fu per Thirst di Park Chan-wook e mette insieme un cast che indubbiamente ha contribuito al successo del lavoro; Kim Yun-seok nei panni di padre Kim sembra avere solo l'abito da prete in più rispetto alle sue tipiche performance cui abbiamo assistito in altri recenti film, Kang Dong-won fa uno strano e piacevole effetto in abito talare e Park So-dam è una indemoniata che sa trasmettere terrore e sgomento.
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