domenica 8 dicembre 2019

Cities of Last Things / 幸福城市 ( Ho Wi Ding / 何蔚庭 , 2018 )

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Cities of Last Things (2018) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

La scena iniziale mette subito l'impronta sul film: un lento movimento di camera che inquadra il cielo , un palazzo che si staglia i cui piani iniziano lentamente a distinguersi e d'improvviso una forma mal distinguibile all'inizio che precipita: è un uomo volato da un balcone e chi si schianta contro un pavimento come fatto di vetro, lasciandoci scorgere, a noi che siamo sotto, per un attimo il volto del morto e la chiazza di sangue che si spande rapidamente.
Cities of Last Things del regista taiwanese Ho Wi Ding fa di tutto per rimanere aderente ad un genere noir metropolitano, incentrato sulla storia di un uomo, Zhang Dong Ling, e raccontato con una tripartizione temporale a ritroso che ci porta a capire solo dopo quello che è successo nella sezione precedente.


Nel primo segmento, ambientato nel 2049,  un futuro dove il controllo statale è totale, l'AI controlla ogni gesto attraverso una forma di registrazione che risale ad ogni evento, i bus viaggiano da soli e la città, illuminata come fossimo in Blade Runner, affoga nella tecnologia; il nostro protagonista è un ex poliziotto in pensione, prossimo al divorzio con una moglie che si sta facendo un' altra vita e una figlia che sta per emigrare per trovare una vita più sicura ; questa notte del 2049 sarà quella in cui Zhang chiuderà i conti con la sua vita fatta di delusioni e di vessazioni, dopo aver conosciuto una giovane prostituta europea che le riporta alla mente un passato nel quale ci troviamo subito immersi.
Siamo saltati indietro di una ventina di anni, Zhang è un ambizioso  detective di polizia che però ha problemi con alcuni capi corrotti , inoltre scopre proprio in quella sera che la moglie lo tradisce proprio con il capitano corrotto.
Il giovane sopraffatto dall'odio e dalla frustrazione si imbatte in una giovane occidentale che aveva arrestato poco prima per taccheggio e con la quale imbastirà una fulminea relazione attraverso un viaggio notturno in una Taipei decadente e underground; ma anche qui il destino per il giovane Zhang non sarà benevolo.
Nel terzo segmento vediamo Zhang adolescente, beccato a rubare un motorino che nella centrale della polizia si trova davanti Mrs Wong il boss della mala, vera femme fatale da classico noir tormentato.
Quando l'incontro che appare occasionale ci fornirà ulteriori informazioni sul protagonista, sarà chiaro che il finale della storia di Zhang ,che abbiamo visto all'inizio , non poteva che essere diverso , essendo la sua vita segnata da eventi che lo hanno bastonato pesantemente, quasi un predestinato al passaporto per l'inferno.

Nonostante il film sia tutt'altro che perfetto, soprattutto alcuni passaggi narrativi sembrano un po' troppo frettolosi, alcuni aspetti che lo distinguono sono molto ben sviluppati: anzitutto l'ambientazione da noir classico, seppur con la variante del racconto a ritroso e con lo sconfinamento nello sci-fi, quindi la ricerca stilistica che Ho lascia trasparire da ogni fotogramma a partire dalla scelta del 35 mm che rende ancora più credibile l'ambientazione e i colori notturni, la tripartizione temporale a ritroso che inizialmente può creare un minimo di confusione ma poi è di certo uno dei punti di forza della pellicola; è altrettanto vero che  questa ostinata ricerca di cifra stilistica ha portato Ho a mostrare fin troppo chiaramente i suoi modelli ispirativi: Wong Kar-Wai per i toni , l'ambientazione  e l'uso dei colori, Tsai Ming Liang e Hou Hsiao Hsien per il significato  che  il tempo ha sempre avuto nelle loro opere, persino Jia Zhangke, insieme ancora ad Hou per la struttura tripartita ( Mountain May Depart per il regista cinese , Three Times per quello taiwanese).
In definitiva dunque Cities of Last Things si configura come il racconto di una vita di fallimenti, di sconfitte, di umiliazioni, di occasioni perse, di sliding doors aperte sempre nel momento sbagliato; una vita carica di rancore e di sopita violenza che Ho , in queste tre notti che coprono 50 anni di vita del protagonista , ci mette davanti in un film che comunque ha ricevuto una eccellente accoglienza nei festival , a partire da Toronto fino al Golden Horse dove tra l'altro ha ricevuto il riconoscimento per la migliore interpretazione femminile non protagonista con una straordinaria Ning Ding per il suo ruolo nei panni di Mrs Wong.
Per la parte di Zhang Ho ha optato, ovviamente per tre attore diversi: Jack Kao, solido attore di grande esperienza, Lee Hong-chi e Hsieh Chang-Ying, oltre a una bravissima Huang Lu nel ruolo della moglie giovane di Zhang.



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