lunedì 20 marzo 2023

Nope ( Jordan Peele , 2022 )

 




Nope (2022) on IMDb
Giudizio: 7/10

Dopo due opere alle spalle in cinque anni, un Oscar come migliore sceneggiatura originale, un credito smisurato acquisito grazie alle tematiche allegoriche che tracimano dai suoi film sui temi sociali e politici tipicamente americani, Jordan Peele è diventato uno di quei registi per i quali l'attesa dei suoi nuovi lavori diventa addirittura spasmodica, come è stato in effetti per Nope, atmosfera alimentata da un silenzio quasi totale sul tema del film e da furbe immagini lasciate trapelare che non facevano altro che aumentare l'attesa.
A questa fase di attesa quasi messianica fa poi inevitabilemnte seguito quella dell'interpretazione del film in ogni suo fotogramma che conduce ad una valanga di chiacchiere, ipotesi, teorie che scompongono l'opera in mille frammenti dietro i quali mettere in moto i nostri neuroni, le nostre dotte conoscenze e la cultura personale per cercare di spiegare quello che a volte non può essere fatto, perchè il Cinema, grazie al cielo, è rimasta pur sempre un'arte nella quale l'emozione riesce spesso a travalicare la ragione, facendosi essa stessa tematica del film.
La premessa è d'obbligo perchè se si scende troppo nella sinossi si rischia lo spolier, se non si analizza tutto ciò che è contenuto in Nope si rischia di darne una lettura superficiale; di certo si cercherà di evitare "spiegoni" fiume che fluttuano nell'aria come enormi palloni.



Nope è classificato, come Get Out e come Us , film horror, cosa che ha elevato il regista a novello maestro del genere: niente di più sbagliato, perchè Jordan Peele semmai ha dato lustro al film sull'inquietudine, sulla tensione che monta silenziosa, sparpagliata su vari generi che si mescolano nella trama narrativa: commedia , a tinte nere spesso, thriller, più spesso psicologico, satira sociale, western e fantascienza nel caso di Nope.
Il confluire di ciò crea quella tensione spasmodica che si nutre del senso di inquietudine che ci prende durante la visione: tutto ciò è forse il merito maggiore del cineasta americano, unito ad una capacità di scrittura indubbiamente originale.
Affermare però che Nope sia film perfettamente riuscito appare azzardato in quanto è la classica opera che , come già in parte per le precedenti, soffre di una certa ridondanza che trova difficoltà poi a coagularsi in un racconto completo.
OJ ed Emerald, fratello e sorella, gestiscono un ranch che mette a disposizione del cinema e della tv  cavalli per le riprese, hanno ereditato l'azienda famigliare dal padre morto in circostanze assurde (pioggia di detriti provenienti non si bene da dove, ma poi si saprà...); quando iniziano ad avvenire  strani fenomeni che fanno pensare ai due che ci sia una entità aliena  che si aggira intorno al ranch, i due decidono di riempire la proprietà di telecamere per poter immortalare la presenza e poter sfruttarne le immagini ottenendo gloria e denaro.
In effetti l'entità esiste ed è tutt'altro che benevola e metterla su pellicola non è certo operazione semplice, a maggior ragione quando lo strano essere dà segno di sè anche presso un altro ranch appartenente a Jupe Park un ex stella prodigio della tv che acquista i cavalli da OJ costretto a vendere per le difficoltà economiche.
Se noi fissiamo la nostra attenzione dapprima sulla citazione biblica ( come fu anche per Us) dei titoli di testa tratta dal libro di Naum in cui il profeta auspica la distruzione di Ninive , capitale degli Assiri che tenevano sotto giogo gli Ebrei ( cit. "Ti getterò addosso immondizie,ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio") e poi sul prologo riproposto svariate volte a brandelli fino alla sua completezza che rimanda ad un episodio realmente avvenuto in una sit com  americana e nel quale vediamo il giovane Park recitare prima che uno scimpanzè impazzito, Gordy, non faccia una mezza strage in scena,  ed infine infiliamo nel racconto tutto ciò che avviene quasi come qualcosa di secondario, vediamo emergere chiaramente la tematica principale ( anche perchè di altri temi abbozzati o espressi in maniera meno esplicita ce ne sono molti) di Nope: una critica sociale durissima al potere della spettacolarizzazione, veicolata attraverso la tv e i media e la potenza malefica del voyeurismo dell'immagine, capisaldi immutabili dello showbusiness.
L'immagine come evoluzione del cinema ( si cita The Horse in Motion ) ma anche l'occhio che guarda ( si conosce il nome del cavallo di The Horse in Motion ma non quello del fantino-nero-) ,  l'occhio che scruta nell'immagine sempre meno schermata e sempre più diretta e quindi per tale motivo sempre più oscena e 
nuda e cruda; l'immagine come raggiungimento del successo che OJ ed Emerald vogliono raggiungere  immortalando l'alieno; l'immagine dello spettacolo , entità informe come l'alieno, che divora chiunque cerca di entrarvi dentro con lo sguardo.
Tutte queste tematiche sono espresse mediante una serie di metafore che si nutrono all'interno di un mare magnum costruito con una mescolanza di generi che vanno dall'"horror non horror" alla fantascienza al western in cui stavolta l'aspetto della denuncia sociale del razzismo è meno preponderante; Peele inoltre cerca di creare un compromesso tra un lavoro che ha decisamente l'impronta del blockbuster, sia come budget che come struttura, sostenuto da un pesante ricorso al CGI, e il cinema impegnato sociale d'autore, operazione tutt'altro che facile ed in parte non riuscita, perchè troppe volte Nope sembra essere attratto dalla spettacolarizzazione pura e ad ogni costo.
Il film senza dubbio ha il suo valore, ma rimane probabilmente un po' al di sotto dei due precedenti, nonostante la mano di Peele si veda e generi un'opera dall'indubbio valore visivo, che scatena le fantasie di coloro che ricercano i significati reconditi a tutti i costi contenuti nelle metafore e nei riferimenti della pellicola.
L'impressione finale che lascia Nope, è quella di una opera pittorica nella quale sono rappresentati nello stesso momento situazioni diverse, sparse sulla tela fino a saturarla, ma che stentano a unirsi per creare uno spazio unitario.

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