mercoledì 18 novembre 2009

Spider lilies ( Zero Chou , 2007 )


*****
Tatuaggi e delicatezza.

Film al femminile, ma con sentimenti universali, trattati con delicatezza (forse troppa) e al contempo fermezza e precisione.
Jade è una giovane che vive con l'anziana nonna, abbandonata dalla madre e si guadagna da vivere come protagonista delle sexychat, Takeko lavora come tatuatrice e si porta sulle spalle il fratello rimasto shockato dall'avere assistito alla morte dei genitori durante il terremoto: l'immagine che porta negli occhi è quella del giglio ragno che il padre aveva tatuato sul braccio , fiore che secondo la tradizione e la leggenda segna il percorso che porta all'inferno. Takeko si tatuerà a sua volta lo stesso fiore nella speranza che possa essere daiuto al fratello.
Entambe quindi con perdite ed abbandoni dolorosi alle spalle ed un presente vuoto e faticoso si ritrovanonel negozio della tatuatrice , dopo essersi incrociate anni prima con Jade bambina che provava un senso di adorazione per Takeko e il suo tatoo .
Stavolta l'attrazione e l'amore saranno più sostanziali , realizzati nel tatuaggio che una disegnerà per l'altra ,seppur segnati da lacrime e dolore con un finale che sembra indirizzare verso il "tutto è bene....".
Se effettivamente il film presenta una dolorosa e lacerante delicatezza commista ad un sottile senso dell'eros, d'altra parte sembra indulgere un po' troppo sui traumi e sui disagi delle due giovani, oltre che sul significato filosofico del tatuaggio, apparendo come un nastro che gira e si riavvolge e non scava troppo a fondo sulla natura dell'attrazione che non può essere dettata solo dalla solidarietà di chi è segnato dalla vita.
Viceversa le due figure femminili hanno una loro forza e si impongono bene sullo schermo, aiutate da una regia valida e da ambienti sempre soft, però alla fine molta della loro carica si perde in una sceneggiatura a volte incerta.
Il film comunque vale la visione, anche in virtù dei numerosi riconoscimenti che ha ricevuto: rimane solo il rammarico per un finale incerto, quasi ovvio e per una eccessiva sordina posta ad una storia che poteva essere ben più dirompente.
Molto brave le due attrici: Rainie Yang nella parte di Jade e soprattutto Isabella Leong a suo agio nei panni della tormentata Takeko.

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