sabato 7 novembre 2009

13 Tzameti ( Gela Babluani , 2005 )


Giudizio: 8/10
La deriva umana

Raggelante esordio di questo regista georgiano abbeveratosi alla fonte della Novelle Vague e del cinema indipendente francese: un film durissimo, pesante nelle sue tematiche , popolato da facce truci che sembrano uscite dalla Cayenna che ci racconta senza scrupoli la deriva morale e fisica dell'uomo.
Il giovane Sebastien, emigrato georgiano nella tranquilla provincia francese , paga a carissimo prezzo l'impudenza di essere entrato in possesso di una lettera che sembra l'inizio di una caccia al tesoro , ma che invece lo conduce dritto dritto in un mondo che non gli appartiene, nel quale vedrà cadere tutti i suoi principi in favore di una degradazione progressiva.
Partecipa, gioco estremo per ricconi annoiati e disturbati, ad una sorta di roulette cinese di gruppo, dietro alla quale scorrono soldi e si muove un mercato di uomini giunti al capolinea della dignità.
Veniamo bellamente ingannati dal bravo regista, non prevedendo quello che succederà nel procedere della storia: all'inizio sembra solo uno strano anche se morboso gioco di biglietti e di numeri, ma la villa nel bosco ci apre le porte dell'abiezione e non si esce più fuori.
Una umanità inguardabile, terribile, ridotta alla sopravvivenza solo grazie all'istinto naturale proprio dell'animale avvolge il giovane , che ormai è in ballo e non si può fermare. Il gioco è tutto in una pistola , una luce che si accende e il mucchio di cadaveri che aumenta.
Contribuisce al clima angosciante e claustrofobico un bianco e nero azzeccatissimo, una tensione disturbante e quasi insopportabile che cresce in maniera esponenziale e , soprattutto, una totale mancanza di luce in fondo al tunnel.
Il giovane crederà di averla sfangata, finchè un gesto d'umanità (forse l'unico dell'intero film) cambierà drasticamente tutto , lì su quel treno che corre lungo le pianure della campagna francese.

2 commenti:

  1. non ti stacchi fino alla fine!

    davvero bello.

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  2. Peccato solo per quell'ignobile remake americano cui il regista si è sottoposto anni dopo...

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