Tchaikovski e la Russia
Andrei Filipov lavora come addetto alle pulizie al Teatro Bolscioi, quello che 30 anni prima era il suo teatro in veste di direttore d'orchestra; una purga in perfetto stile brezneviano interruppe il suo lavoro, reo di aver difeso ad oltranza i suo orchestranti ebrei; nello svolgere le sue mansioni intercetta un fax proveniente da Parigi in cui si invita l'Orchestra del teatro a tenere uno spettacolo. Scattano la vendetta e l'imbroglio grottesco : sostituirsi all'Orchestra ufficiale per potere finalmente riportare alla luce il Concerto per violino e orchestra di Tchaikovski ,interrotto 30 anni prima dalla protervia di uno zelante burocrate e che è rimasto sepolto nel fondo della sua anima. Mette in piedi una sorta di armata Brancaleone composta dai vecchi orchestranti, dispersi nei lavori più improbabili, alla conquista di Parigi. Come solista violinista sceglierà Anne Marie, talentuosa musicista francese, legata, scopriremo,a triplice filo anche lei, a sua insaputa, agli eventi accaduti tanti anni prima.
Ad una prima parte in tono tipicamente picaresco e chiassoso , segue un finale, in cui negli ultimi quindici minuti fatti di sola musica, le immagini e poche parole di sottofondo metteranno il sigillo alla storia. Il concerto anelato che chiude il film , diverrà un inno commovente e bellissimo, proprio nel momento in cui il violino infonde la sua struggente musicalità, portando tutti gli orchestrali a far riemergere l'anima russa racchiusa nell'opera di Tchaikovski che covava, umiliata ed offesa, nei ricettacoli più nascosti del loro spirito.
Mescolando sapientemente commedia grottesca e surreale e tematiche drammatiche , il regista confeziona un lavoro bello e graffiante in cui gli artigli affondano senza mezzi termini: un passato comunista tetro e gretto, la nuova Russia dei mafiosi e degli oligarchi, i nostalgici del comunismo, la questione ebraica contrapposte all'arte come espressione massima della forza vitale di un paese, cui tutto è eticamente concesso, anche i reati, pur di affermare se stessa e dare dignità a chi per quell'arte ha vissuto e lottato con i denti.
Alcuni momenti del film sono addirittura esilaranti: la festa di matrimonio di un mafioso russo tra majorette discinte e sparatorie, i consigli della vecchia martiarca che critica la scelta del figlio di finanziare l'avventura parigina trovando più fruttuoso acquistare il Paris St.Germain ( Abramovich docet...), la distribuzione dei falsi passaporti proprio davanti la dogana dell'aereoporto. La dissacrante satira di costumi e burocrati e la descrizione della cialtronesca orchestra, porta Mihaileanu alla creazione di personaggi indimenticabili ed è questo , forse, l'aspetto più rilevante del film: una carrellata di umanità variegata e colorata.
Il concerto per violino di Tchaikovski è probabilmente l'opera musicale che più di tutte incarna l'animo della Russia e la scelta non appare assolutamente casuale, offrendo nel contempo una chiave di lettura delle dinamiche che governano i rapporti tra indivduo e società, così come il solista deve compenetrarsi con l'orchestra per esprimere al meglio la grandissima forza dell'opera.
Il risultato è un film bellissimo, che dietro l'aspetto della commedia nasconde riflessioni importanti sui danni del totalitarismo sia sulla società che sul singolo prive di retorica e di facili letture superficiali.
Alcuni momenti del film sono addirittura esilaranti: la festa di matrimonio di un mafioso russo tra majorette discinte e sparatorie, i consigli della vecchia martiarca che critica la scelta del figlio di finanziare l'avventura parigina trovando più fruttuoso acquistare il Paris St.Germain ( Abramovich docet...), la distribuzione dei falsi passaporti proprio davanti la dogana dell'aereoporto. La dissacrante satira di costumi e burocrati e la descrizione della cialtronesca orchestra, porta Mihaileanu alla creazione di personaggi indimenticabili ed è questo , forse, l'aspetto più rilevante del film: una carrellata di umanità variegata e colorata.
Il concerto per violino di Tchaikovski è probabilmente l'opera musicale che più di tutte incarna l'animo della Russia e la scelta non appare assolutamente casuale, offrendo nel contempo una chiave di lettura delle dinamiche che governano i rapporti tra indivduo e società, così come il solista deve compenetrarsi con l'orchestra per esprimere al meglio la grandissima forza dell'opera.
Il risultato è un film bellissimo, che dietro l'aspetto della commedia nasconde riflessioni importanti sui danni del totalitarismo sia sulla società che sul singolo prive di retorica e di facili letture superficiali.
Nel ruolo del maestro Filipov notevole l'interpretazione di Aleksei Guskov, tormentato e sognante al punto giusto, così come vanno apprezzate le prove dei numerosi personaggi di contorno che contribuiscono alla perfetta riuscita della galleria di facce e di storie umane.
Uno dei migliori film della passata stagione, ne parlai anche da me.
RispondiEliminaMelanie Laurent è bellissima, oltreche brava, e l'unione fra il comico e il drammatico, tipica dei film di Mihaileanu, è perfettamente riuscita.
Poi il concerto di Tchaikovski, ha un passaggio di una perfezione unica, quando c'è quell'assolo straordinario di violino e poi parte l'orchesta in quel modo splendido, veramente armonia allo stato puro...
Il concerto per violino di Tchaikovski è una delle opere musicali più belle mai scritte, densa di quel pathos russo che nel Cinema possiede Sokurov ad esempio.
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