L'infiltrato che volle farsi boss
Cosa significa vivere da infiltrato? Come può diventare una situazione personale transitoria e pericolosa il motore di una rapida discesa che porta alla perdita di ogni valore che non sia quello legato al potere e al denaro? Ce lo racconta in maniera bella ed efficace Marco Mak con questo lavoro , poliziesco HKese classico in cui però si affacciano a tratti atmosfere che sembrano provenire dritte da Chandler o Marlowe.
Mike è un giovane poliziotto infiltrato nelle triadi che deve svolgere la sua gavetta per ottenere la fiducia del boss Yum, e siccome di pari passo sorge in lui il dubbio e quindi la certezza che quello stile di vita è l'unico che le possa regalare denaro e benessere, l'obiettivo sarà raggiunto in maniera brillante.
Il processo di trasformazione di un giovane e quasi timoroso poliziotto in un aspirante boss è ben raccontato, passando attraverso violenze, tradimenti, seduzioni fatali e l'inevitabile epilogo che sin dall'inizio si presenta subito chiarissimo e senza appello.
Per Mike, quello che era uno stile di vita da combattere diventa ben presto lo status agognato per affermare la propria personalità, che lo trascina dapprima nelle braccia della donna del vecchio boss e quindi a voltare le spalle al suo passato.
Il film vive molto sulle atmosfere, non affidandosi soltanto alle scene d'azione e di violenza, tra l'altro ben calibrate, e sulla descrizione psicologica dei vari personaggi, sul loro interagire in un ambiente che l'handover del 97 sembra avere modificato fin nel profondo delle sue fondamenta lasciando i vecchi boss in balia delle nuove leve, ed è prorpio questo l'aspetto che emerge dal confronto tra il vecchio boss Yum e Mike, quasi una perdita di "valori" cui comunque le triadi della vechia leva si ispiravano.
Nel complesso il film è buono, forse non sorretto sempre da una regia vigorosa che appare anzi a volte troppo convenzionale e priva di slancio, si muove tra momenti di azione con buon ritmo e altri più ovattati, in cui sono le atmosfere da poliziesco classico di stampo americano che dominano.
Eric Tsang nel ruolo del boss Yum è l'autentico mattatore della pellicola, in cui anche un giovane Daniel Wu offre una prestazione buona nel ruolo di Mike, assecondandone in maniera credibile la metamorfosi; brava anche Suki Kwan nel ruolo della seducente e spietata donna del boss.
Mike è un giovane poliziotto infiltrato nelle triadi che deve svolgere la sua gavetta per ottenere la fiducia del boss Yum, e siccome di pari passo sorge in lui il dubbio e quindi la certezza che quello stile di vita è l'unico che le possa regalare denaro e benessere, l'obiettivo sarà raggiunto in maniera brillante.
Il processo di trasformazione di un giovane e quasi timoroso poliziotto in un aspirante boss è ben raccontato, passando attraverso violenze, tradimenti, seduzioni fatali e l'inevitabile epilogo che sin dall'inizio si presenta subito chiarissimo e senza appello.
Per Mike, quello che era uno stile di vita da combattere diventa ben presto lo status agognato per affermare la propria personalità, che lo trascina dapprima nelle braccia della donna del vecchio boss e quindi a voltare le spalle al suo passato.
Il film vive molto sulle atmosfere, non affidandosi soltanto alle scene d'azione e di violenza, tra l'altro ben calibrate, e sulla descrizione psicologica dei vari personaggi, sul loro interagire in un ambiente che l'handover del 97 sembra avere modificato fin nel profondo delle sue fondamenta lasciando i vecchi boss in balia delle nuove leve, ed è prorpio questo l'aspetto che emerge dal confronto tra il vecchio boss Yum e Mike, quasi una perdita di "valori" cui comunque le triadi della vechia leva si ispiravano.
Nel complesso il film è buono, forse non sorretto sempre da una regia vigorosa che appare anzi a volte troppo convenzionale e priva di slancio, si muove tra momenti di azione con buon ritmo e altri più ovattati, in cui sono le atmosfere da poliziesco classico di stampo americano che dominano.
Eric Tsang nel ruolo del boss Yum è l'autentico mattatore della pellicola, in cui anche un giovane Daniel Wu offre una prestazione buona nel ruolo di Mike, assecondandone in maniera credibile la metamorfosi; brava anche Suki Kwan nel ruolo della seducente e spietata donna del boss.
sembra molto interessante! sai dirmi se si trovano i sottotitoli?
RispondiEliminaSolo in inglese, ahimè, ma ormai è storia vecchia questa, anzi per fortuna che esistono dei bravi subber che sfornano in inglese.
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