Cinepanettone HKese? No puro intrattenimento leggero
Tradizionale appuntamento del Capodanno Cinese cinematografico, ormai giunto al sesto remake del lavoro originario del 1992, questa pellicola uscita nelle sale il 2 febbraio, mantiene fede alle premesse: commedia brillante romantica, film per larga audience composta da famigliole festanti in cerca di intrattenimento spensierato.
Un cinepanettone in salsa cinese verrebbe da pensare: sbagliato! , o meglio non nell'accezione largamente irridente che il termine ha giustamente trovato nel panorama cinematografico nostrano.
Anzitutto perchè comunque emerge quel gusto per la commedia che è naturalmente insito nel cinema HKese, privo degli orpelli fatti di cosce , culi e tette delle ballerine di turno con contorno di nani e torpiloquio in Vanzina-style, sostenuto invece da un cast stellare composto da attori che al cinema cinese hanno dato tantissimo; e poi perchè vive su un sano senso autoironico che descrive il nuovo edonismo di un paese miracolosamente ricco e avanzato, i nuovi ricchi di un boom economico che non sembra avere fine, il machismo contrapposto all'omosessualità.
Un cinepanettone in salsa cinese verrebbe da pensare: sbagliato! , o meglio non nell'accezione largamente irridente che il termine ha giustamente trovato nel panorama cinematografico nostrano.
Anzitutto perchè comunque emerge quel gusto per la commedia che è naturalmente insito nel cinema HKese, privo degli orpelli fatti di cosce , culi e tette delle ballerine di turno con contorno di nani e torpiloquio in Vanzina-style, sostenuto invece da un cast stellare composto da attori che al cinema cinese hanno dato tantissimo; e poi perchè vive su un sano senso autoironico che descrive il nuovo edonismo di un paese miracolosamente ricco e avanzato, i nuovi ricchi di un boom economico che non sembra avere fine, il machismo contrapposto all'omosessualità.
Ed è così quindi che una storia semplice, giocata su equivoci, gag, misunderstanding e amore, diverte in maniera intelligente, pur rimanendo fedele al suo compito precipuo, cioè quello di intrattenere e basta, basandosi fondamentalmente sulle qualità degli attori protagonisti.
Louis Koo sex symbol perennemente presente in tutti i film che vengono da Hong Kong, che non si crea problemi ad interpretare con grande efficacia il ruolo di un mago del make-up gay ( ma forse l'apparenza inganna...), Donnie Yen anche lui truccatore dalle doti magnetiche, a metà tra imbonitore e grande conoscitore dell'animo femminile, che con grande autoironia si autocita come interprete di Ip Man e che con movenze da kung fu si lancia in un make up di gruppo straordinario, Carina Lau nei panni di una scrittrice frustrata e sognatrice alla rierca dell'amore, Cecilia Cheung alla prese con i suoi malanni d'amore che non sa esprimere, un formadibile Chapman To nei panni di un miliardario, timoroso delle donne che gli ronzano intorno solo per i suoi soldi ma che non manca , per amore, di travestirsi da donna in una delle scene più divertenti, Raymond Wong folle e straordinario riccone uomo d'affari alle prese con una giovane fidanzata, interpretata a sua volta da una simpaticissima Yan Ni, arrivista e romantica allo stesso tempo : questo coacervo di star e personaggi donano al film la giusta dimensione da commedia, ognuno a modo loro, ma con grande efficacia.
E siccome "Tutto è bene quel che finisce bene" l'epilogo sarà un trionfo dell'amore, tra kitsch (la Macao in cui è ricostruita Venezia) , lazzi e sorrisi.
Film divertente insomma, senza pretese, costruito su una schiera di grandi interpreti, che ovviamente non vedremo mai in Italia: peccato, perchè forse qualcuno arriverebbe a capire che si possono fare film di puro intrattenimento, senza propinarci squallidi cinepanettoni.
E siccome "Tutto è bene quel che finisce bene" l'epilogo sarà un trionfo dell'amore, tra kitsch (la Macao in cui è ricostruita Venezia) , lazzi e sorrisi.
Film divertente insomma, senza pretese, costruito su una schiera di grandi interpreti, che ovviamente non vedremo mai in Italia: peccato, perchè forse qualcuno arriverebbe a capire che si possono fare film di puro intrattenimento, senza propinarci squallidi cinepanettoni.
certo che la locandina non promette benissimo XD
RispondiEliminaMah guarda se c'è una cosa fuorviante per quanto riguarda certo cinema orientale (Corea e HK su tutti) è proprio la scelta delle locandine; detto ciò, chiaro che si tratta di film leggero di puro intrattenimento, in cui però gli attori rivaleggiano in quanto a bravura.
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