Giudizio: 6/10
Amore totale contro cinismo da smemorati
Dopo essere diventata in breve tempo una delle attrici cinesi più note ed apprezzate, Xu Jinglei ha con successo intrapreso anche la carriera di regista e Letter from an unkown woman è il suo secondo lavoro, premiato a San Sebastian proprio per la regia.
Il film è un accorato racconto di una donna (interpretata dalla stessa regista) che in punto di morte decide di scrivere una lettera a quello che è stato il suo amore per tutta la vita; un amore nascosto e poco dichiarato però , visto che l'uomo, uno scrittore di successo, poco ricorda dei brevi e fugaci incontri con la donna.
Quello che nasce come una infatuazione adolescenziale, si trasforma nel tempo in un amore ossessivo che coinvolge per un lasso di tempo di più di un decennio, tra l'invasione giapponese della Cina e la fine della guerra mondiale.
La lettera che lo scrittore riceve diventa quindi il filo narrativo che la donna svolge nel racconto dal primo incontro in cui lei era una adolescente, passando per la passione fugace che avvolse i due alcuni anni dopo, fino al loro ultimo incontro, avvenuto senza che lui ricordasse nulla di lei.
Ed è infatti questa poco probabile traccia che si impone in tutto il racconto, che se da un lato senz'altro presenta degli spunti di sincero e doloroso romanticismo, dall'altro si sgonfia paurosamente di fronte ad alcune scelte narrative a dir poco discutibili; inoltre, particolare che non va dimenticato, la sceneggiatura della pellicola è tratta da un romanzo di Stefan Zweig del 1922 ambientato in Austria, quindi probabilmente poco adatto ad un racconto di passione ambientato nella Cina, e non tra il 1970 ed il 1990, come avrebbe voluto la regista , che poi, timorosa delle grinfie della censura, preferì ambientarla più indietro nel tempo.
Queste ultime due considerazioni rendono probabilmente ragione di una assoluta imperfezione del film che in alcuni momenti risulta quasi imbarazzante ( su tutte la frase dello scrittore, al colmo della sua amnesia amorosa, che dopo il loro secondo incontro parla di una sensazione di già vissuto) e , nonostante si apprezzi una certa delicatezza tipicamente femminile e uno scrutare da vicino una ossessione amorosa totalizzante che si perde nel tempo, far scadere il senso del film, che traspare tra le pieghe spesso e volentieri, alla solita equazione donne=sensibili uomini=cinici e puttanieri francamente fa cadere le braccia.
Indubbiamente l'ambientazione è bella , elegante, magnificamente fotografata da Mark Lee e certi passaggi del film stuzzicano sinceramente i sentimenti, ma l'insieme è quello di un lavoro in cui troppo spesso si perde il filo, nonostante la lettera scritta dalla protagonista funga da costante filo di Arianna.
A rendere il lavoro comunque degno della visione è la bella prova di Xu Jinglei e quella di Jiang Wen, due attori che indubbiamente sanno con la loro interpretazione risollevare le sorti di un film che altrimenti sarebbe passato senza lasciare alcuna traccia.
Hai visto il magnifico film di Ophüls del 1948? Sarebbe interessante un confronto...
RispondiEliminaDovrei rivederlo Christian è passato troppo tempo dalla visione: sicuramente quello era più in sintonia col testo originale e molto più riuscito.
RispondiEliminaehi buonasera..
RispondiEliminapensavo... chissà dove questa persona vede tutti i film che recensisce?
Tendenzialmente non mi piace andare al cinema per una serie di ragioni, ma la principale è che non trovo di mio gusto i film che presentano nella maggior parte dei casi... so che ci sono cinema che proiettano film asiatici, nord-europei, indiani, polacchi ma per il momento non ho mai avuto modo di cercarli..
ora la domanda conclusiva è: è possibile sapere in quale città abiti(per avere una dritta su qualche posto interessante)?
Nei Cinema c'è poca roba asiatica, quindi la fonte di approviggionamento sono i siti che vendono online dvd che in Italia non arrivano (e mai arriveranno) , i festival e qualche viaggio all'estero.
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