Giudizio: 7/10
E' stato di certo il film evento del 2016 in Cina: dopo aver battuto ogni record al botteghino , si è installato al primo posto come pellicola dal maggior incasso nella storia del cinema cinese; The Mermaid però oltre al non trascurabile risultato economico andrebbe elevato ad esempio di come un film scritto e diretto da un autore tipicamente HKese quale Stephen Chow riesca a mantenere la sua identità cinematografica nonostante a tutti gli effetti la pellicola sia prodotta interamente in Cina.
In un momento storico cinematografico nel quale si discute su come il cinema di Hong Kong possa sopravvivere nella sua identità , quello che è di certo uno dei paladini della commedia di genere mostra quale deve essere le via da seguire, senza finire stritolati sotto i colpi delle regole dell'industria cinematografica.
Che The Mermaid fosse film destinato al successo clamoroso lo si era capito sin dall'inizio della sua gestazione: commedia dalle mille sfaccettature, ben intrisa di spirito HKese nel pieno rispetto del concetto di cinema popolare, attori ( mainlander) dal grande appeal ed un regista , nonchè attore, tra i più amati per il suo gusto folle commediaiolo.
Ed in effetti l'impatto con The Mermaid è una piccola antologia del cinema di Stephen Chow, tanto per mettere le carte in tavola da subito: la visita di uno strambo gruppo di persone ad un improbabile museo di biologia-zoologia dove sono presenti un ridicolo tirannosauro e un grottesco Batman.
Poi facciamo conoscenza con Liu Xuan, tipico esempio di riccone generato dal comunismo capitalista, impegnato in una ardita operazione commerciale che viene sancita in una festa a bordo piscina dalle atmosfere quasi surreali.
Ed infine ecco comparire la sirena Shan, inviata dalla comunità di animali marini che vive reclusa in vecchio rottame in una baia che il riccone ha appena comprato e che, dopo avere ripulito con potenti sonar dalle creature marine, sarà il luogo di una immensa speculazione edilizia; il compito di Shan sarà quello di far fuori il riccone per salvare la fauna marina dallo scempio.
E naturalmente, visto che di film autenticamente di Stephen Chow si tratta, non poteva mancare la storia d'amore tra i due che si avviluppa col sacrificio, quando la sirena riesce a far breccia nel cuore del viveur Liu Xuan portando quest'ultimo a rivedere le sue scelte di vita.
Si ride (molto) , si piange ( si fa per dire ), in perfetto stile da fiaba, si riflette sul messaggio ecologista e sullo sfrenato materialismo ormai imperante in Cina, rappresentato proprio dai nuovi tycoon che pensano di poter comprare tutto col denaro: proprio il rifiuto di farsi comprare da parte della sirena da il via inizialmente alle incertezze da parte di Liu per finire alla catastrofe del suo mondo pieno di sfarzo dove tutto ha un prezzo per essere comprato.
Naturalmente The Mermaid non è opera da tramandare tout court ai posteri, anzi per certi versi denota anche qualche difetto piuttosto grossolano, soprattutto nella scrittura; certamente però si tratta di un blockbuster costruito con intelligenza e nel quale è chiaramente riscontrabile lo stile del suo regista: alcuni momenti sono addirittura esilaranti, pieni di quel gusto per il no sense che Chow ama tanto ( le canzoni del cinema eroico di Hong Kong ad esempio , la scena iniziale della festa alla villa di Liu con uno Tsui Hark in divertita veste di attore, il primo incontro tra Liu e Shan, la scena nell'ufficio della polizia) e poco importa se negli effetti speciali il film risulti quasi dozzinale, sebbene sia stata distribuita anche una versione 3D, o se , come detto, lo script non sempre sostiene il racconto; dove non arriva tutto ciò c'è comunque la mano di Stephen Chow a dare quel tocco di genialità.
L'esordiente Lin Yuan (Kelly Lin) è deliziosa nel ruolo della sirena miscelando innocenza e tenerezza in un volto delicato, Deng Chao è al momento uno degli attori più noti e apprezzati in Cina e sa aderire alla perfezione al suo personaggio dai mille eccessi; Zhang Yuqi ( Kitty Zhang) ci mette il suo fisico da stangona che da forza al suo ruolo da dominatrice osseessiva.
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