mercoledì 22 aprile 2015

Dumplings / 餃子 ( Fruit Chan / 陳果 , 2004 )




Dumplings (2004) on IMDb
Giudizio: 8/10

Three...extremes era una trilogia basata sull'ossessione in forma pura: Dumplings di Fruit Chan era di quel terzetto nettamente il lavoro migliore, quello più carico di tematiche al punto che quasi contemporaneamente al trittico vide la luce come opera a sè stante, ampliata fino ai canonici 90 minuti grazie ad un lavoro che poco, tranne il finale, alterò la struttura della storia , ma che invece aggiunse alcuni elementi che ne rafforzavano la forza provocatoria e disturbante in totale coerenza con lo stile del regista.
I ravioli di Mei sono famosi in tutta Hong Kong, possiedono l'elisir della gioventù e bloccano il naturale e fisiologico invecchiamento, la donna stessa a comprovare i risultati della sua ricetta, ammette di mangiarne molti e di essere la migliore pubblicità per se stessa: pubblicità certamente non ingannevole perchè Mei ha le fattezze di una bellissima e giovane donna.


I suoi ravioli non sono però come tutti quelli che arricchiscono la cucina cinese, ingredienti fondamentale sono feti umani che Mei si procura nella Cina continentale grazie a frequenti viaggi nella vicina Shenzhen: tritati insieme a cipolle ,cavoli e spezie varie regalano la bellezza e la giovinezza.

Qing è una ex attrice televisiva di successo, ormai avviata alla maturità che non ammette di essere fatta fuori da ragazzine di vent'anni che ronzano intorno al ricco marito donnaiolo: la visita da Mei è inevitabile e superato lo sgomento iniziale l'orrido pasto diventa una consuetudine.
Con un crescendo ossessivo quasi uguale a quello che si può avere  verso una sostanza stupefacente e indottrinata dalla furba Mei, ex medico che procurava aborti durante il periodo del ferreo controllo delle nascite, Qing scopre che più il feto è di eta avanzata più prodigiosi sono i risultati.
Nulla ormai può fermare la sete di giovinezza e di bellezza della pur piacente donna pur di scalzare le ragazzine che se la spassano col marito e Mai asseconda questa bramosia, fino a quando però le strade delle due vengono a cozzare violentemente, perchè anche Mei è una donna che ha venduto l'anima pur di rimanere sempre bella e giovane.
Sebbene considerato film horror, una sorta di zona franca dove tutto è valido, Dumplings scatenò le ire disgustate delle solite schiere di parrucconi benpensanti e sensibili alle pseudo tematiche sociali, non comprendendo che il film è anzitutto una spietata e grottesca analisi dell'ossessione verso la bellezza e l'apparenza che anche nella società cinese si è andata rapidamente affermando, arrivando a livelli che forse neppure in occidente si sono mai toccati: Fruit Chan , con il suo stile inconfondibile, racconta questa tendenza sociale, ammantandola di leggende e e di vecchie dicerie popolari sull'antropofagia e sulle qualità stupefacenti dei prodotti del concepimento che spesso trovano spazio anche nella letteratura cinese, giungendo a mettere sullo stesso piano Qing e Faust, due facce della stessa imperfezione umana e, di contro, dell'anelito alla eternità.
Dumplings , efficacemente fotografato da un Chris Doyle tendente al minimalismo, è un film bello e profondo, che per certi versi atterrisce perchè va a scavare negli angoli più reconditi ed oscuri dell'animo umano, aspetto questo che costituisce la parte più corposa delle scene aggiunte rispetto al mediometraggio di Three...Extremes, per merito di un regista che ha fatto da sempre del coraggio e della scarsissima convenzionalità il suo principale credo cinematografico.
L'accoppiata di attrici è di quelle che lasciano il segno indelebile: una Miriam Yeung lontana anni luce dai suoi consueti ruoli asseconda bene la discesa nel baratro di Qing ; di fronte a lei una straordinaria Bai Ling premiata per l'occasione, tra l'altro, con il Golden Horse, probabilmente all'apice artistico  di una carriera che poi non ha totalmente confermato le grandi aspettative che in lei erano riposte.

4 commenti:

  1. Anche Tony Leung Ka Fai non e' male qui. Algido!

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  2. Sì certamente , anche se è totalmente oscurato dalla prova delle due fanciulle.

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  3. Anche secondo me, all'interno di "Three... extremes", quello di Fruit Chan era senza dubbio l'episodio migliore. La versione lunga devo ancora vederla, però trovo il regista abbastanza altalenante: passa da cose splendide (tipo "Little Cheung" o "Made in Hong Kong") ad altre assai discutibili ("Public toilet")... Da un po' di tempo, però, l'ho perso di vista.

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  4. L'ultimo è un buon film, forse il migliore da HK per il 2014.

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