Giudizio: 6/10
Nato con l'intento di diventare una serie tv western ad episodi diretta da svariati registi, dopo varie vicissitudini, La ballata di Buster Scruggs, ritorno al western dei fratelli Coen presentato a Venezia , si è trasformato in un racconto antologico sul west imperniato su sei cortometraggi tutti diretti dai due fratelli di Minneapolis.
Se lo scopo dei registi era quello di rappresentare una idea di western , ispirandosi, così dicono, un po' allo spaghetti western e un po' ai film ad episodi della commedia all'italiana, l'operazione può dirsi riuscita sebbene con risultati non certo strabilianti.
Le sei storie sono incentrate su situazioni e personaggi che fanno parte dell'antologia western appunto, seppur con qualche licenza che risulta alla fine essere l'aspetto più positivo del film.
Il pistolero canterino ed infallibile che sa però perfettamente che il western è il western e quindi nessuno è mai al sicuro, il rapinatore sfigato che sceglie la banca sbagliata nonostante l'iconografia sia quella giusta e consolidata, due artisti di strada con tanto di fenomeno da baraccone che devono intraprendere una dura lotta per sopravvivere in una frontiera che non li apprezza, il classico cercatore d'oro con vanga e badile alla ricerca della fortuna, una giovane donna che in carovana affronta il lungo viaggio verso occidente tra indiani, pericoli vari ed un amore nascente, ed infine non poteva mancare la diligenza con sopra addirittura due cacciatori di taglie e altri tre viaggiatori ed un cadavere diretta non si sa bene dove e che chiude in maniera enigmatica e sconclusionata il film.
Insomma i luoghi comuni, i personaggi tipici , le situazioni immancabili ci sono tutte; saloon, rapine in banca, duelli, carovane ,indiani (cattivi ovvio...), spietati assassini, giovani e fragili fanciulle da proteggere e tanto altro, non manca veramente nulla; o meglio qualcosa manca ed è un aspetto non di secondaria importanza: manca il cinema dei Coen dei tempi migliori che solo in qualche sprazzo ( il personaggio di Buster Scruggs del racconto che apre il film, il cercatore d'oro interpretato da un bravissimo Tom Waits) si appalesa e lo fa indubbiamente con efficacia; per il resto la pellicola sembra veramente uno sterile compendio, quasi un divertissement venuto neppure troppo bene, di una epopea che rimane comunque basilare nella storia dell'America e del Cinema.
L'episodio finale poi sembra buttato lì , con la sua verbosità e la pretesa di assurgere a chiosa filosofica di una pellicola che di riuscito non ha molto.
Certamente la mano dei fratelli Coen alla regia si nota, e, soprattutto quando debbono rappresentare lo spazio che costituisce l'essenza della frontiera ci riescono bene, ma il tutto appare poco connesso con la storia che invece ha svariati aspetti che non convincono: presentare una lunga serie di immagini, situazioni e personaggi stereotipati come sono quelli dei film western, senza che ci sia una storia solida a sostenerli, inevitabilmente espone la totalità dell'opera a una lunga serie di difficoltà, che in La ballata di Buster Scruggs purtroppo si vedono tutte.
Non passerà quindi alla storia come uno dei lavori più riusciti dei Coen, proprio per la sua ordinarietà e la sua poca capacità di colpire come ha saputo essere il loro cinema nei lavori decisamente più validi.
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