martedì 23 aprile 2019

A Balkan Noir ( Drazen Kuljanin , 2017 )




A Balkan Noir (2017) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Nina ed Oskar hanno perso la loro figlia durante una vacanza in Montenegro da cinque anni: l'uomo ha in qualche modo elaborato la perdita, la donna invece non riesce a farsene una ragione e spera ancora di ritrovare la ragazzina; Oskar cerca di svolgere una vita normale, Nina invece è schiava dei farmaci , della sua ossessione e delle sigarette che fuma quasi senza sosta.
Quando dal Montenegro un poliziotto la informa che forse ha trovato una pista investigativa che può portare a scoprire qualcosa sulla scomparsa della figlia, Nina parte senza indugio per i Balcani, insieme al marito Oskar che nutre invece dubbi sull'utilità di quel viaggio, anche perchè in lui la rassegnazione è ormai insediata stabilmente.
Giunti sul posto Nina apprende dal poliziotto Nikola l'identità dell'uomo sospettato, rintracciato grazie alla ossessiva tenacia con cui il poliziotto ha seguito il caso per tanti anni.
Per Nina, coinvolgendo anche Oskar, inizia così la tanto attesa operazione di vendetta.


A prima vista la trama e l'impianto di Balkan Noir appare fin troppo scontato e lineare, ed in effetti la storia in se stessa lo è, quello che rende l'opera del regista bosniaco trapiantato in Svezia interessante è invece la scelta di cercare di penetrare nella mente dei personaggi e seguire i loro percorsi tra vendetta e dolore , punizione e redenzione; inoltre a rinforzare la presenza praticamente perenne delle sigarette nel film , piccoli inserti con immagine ridotta di pubblicità del tabacco con tanto di immagini d'epoca che mostrano come sia totalmente cambiata in poche decine di anni la valutazione che si fa del vizio del fumo, allora quasi un segno distintivo di eleganza e nobiltà.
La figura di Nina si staglia su tutte, eroina maledetta votata ad una causa che intuiamo subito avrà pochissime possibilità di successo; una donna attanagliata dall'ossessione della vendetta che diventa sempre più grande man mano che si rende conto che ritrovare la figlia è solo una vana speranza.

Da contraltare la figura di Nikola, poliziotto che prende a cuore il caso e che è disposto a gettare in pasto alla donna il primo sospetto, un raccapricciante delinquente, che non sappiamo con certezza se sia o meno implicato nella scomparsa della figlia della coppia: quasi un disperato atto di altruismo dettato dalla rabbia pur di cercare di alleviare la sofferenza della donna.
Per alcuni aspetti A Balkan Noir è film valido, soprattutto per il suo fortificarsi in un clima crescente di odio e di ossessione , per la riuscita della costruzione e della profondità dei personaggi, per le ambientazioni che si avvalgono di una fotografia degna di nota; per altri aspetti , a cominciare da una durata che ne fa a malapena un lungometraggio ( 74 minuti)e per finire ai citati inserti pubblicitari sulle sigarette che per lo più risultano grotteschi nel contesto della profonda drammaticità della storia, non riesce ad essere convincente.
Molto brava Disa Ostrand nel dare sostanza al personaggio di Nina macerato dall'ossessione e dal dolore per la perdita della figlia e bravissimo nella  raggelante parte del presunto responsabile della scomparsa della ragazzina Sergeji Trifunovic, attore tra i più stimati del panorama cinematografico dei paesi balcanici.

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