Giudizio: 7/10
Opera prima del regista e sceneggiatore coreano Kim Kwangbok, The End of April è un thriller psicologico ben dosato e che svolge egregiamente il suo lavoro nonostante qualche momento poco convincente.
La storia, contorta quanto basta, potrebbe addirittura ingenerare qualche confusione proprio perchè non si riesce a focalizzare alla perfezione gli eventi che accadono e che solo il finale riesce comunque a chiarire gran parte dei dubbi.
La protagonista della storia è Hyeonjin una giovane che prende in affitto una camera in un tetro palazzo per preparare gli esami per l'accesso alla pubblica amministrazione; il palazzo, piuttosto decadente, buio e malmesso diventa sin da subito il protagonista occulto del film.
La ragazza infatti scopre che disabitato per una parte, lo stabile ospita personaggi perlomeno ambigui e strani: due ragazzini che giocano sulle scale buie e che si mostrano ostili, una vicina di casa con una figlia inquietante prossima a trasferirsi grazie alla promozione del marito, animali che circolano per i corridoi; insomma il palazzo decadente sembra nascondere qualcosa nelle sue viscere.
Con il procedere del racconto i personaggi si arricchiscono e si svelano, a cominciare dai gestori di un negozio , madre e figlio disabile, che mostrano la loro ostilità a Hyeonjin e che vengono trovati morti dopo qualche tempo; c'è anche una assistente sociale che abitò in quel palazzo anni prima , la cui comparsa in scena tende a ingarbugliare ancora di più la storia, ed infine c'è la giovane figlia della vicina, Joohee con la quale Hyeonjin stabilisce uno strano rapporto di fiducia-amicizia e protezione.
Il rapporto tra le due donne si sviluppa in tutta la fase centrale del film, portando alla luce i disagi della giovane, tra cui anche abusi sessuali, e una morbosa attenzione del ragazzo del negozio mentalmente disabile.
Meglio fermarsi qui per non spoilerare troppo: basti sapere che il finale riesce a chiarire molti dei dubbi che percorrono in lungo e in largo il film, disseminati in maniera più o meno casuale.
Per essere un thriller psicologico , come detto, The End of April funziona bene e presenta alcune tematiche legate alla società coreana, ma soprattutto è lavoro che riesce a tenere sempre teso il filo della tensione affidandosi molto alle atmosfere e ai momenti in cui si appalesa una certa morbosità, inoltre i personaggi riescono ad infondere una inquietudine crescente nell'attesa di capire i numerosi grovigli narrativi dove conducono.
C'è ovviamente anche qualcosa che non funziona alla perfezione nel lavoro di Kim: ad esempio il personaggio del ragazzo con cui Hyeonjin instaura una relazione e alcune sottotrame che sembrano a prima vista fondamentali e che non si sviluppano e rimangono appese.
Nel complesso comunque The End of April è lavoro valido che merita la visione e che si avvale della prova di alcune attrici di grande talento che concorrono nella riuscita della costruzione dei personaggi: Park Jisoo ( Hyeonjin) e Lee Bitna ( Joohee ), sebbene giovani e con poca esperienza regalano una interpretazione di grande spessore.
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