Giudizio: 8/10
Opera prima del regista coreano Lee Sanggeun giunta a Udine carica di riconoscimenti ottenuti prevalentemente in patria, Exit ha ottenuto al FEFF22 il premio come migliore opera prima in concorso in una edizione del festival che passerà agli annali soprattutto per la stupefacente quantità di opere prime di qualità presentate; Exit ha dalla sua un banale assunto: fare un film di intrattenimento, divertente, se vogliamo senza pretese ma che risulti un'opera splendidamente riuscita nella sua semplicità narrativa che riesce a coniugare due generi un po' agli antipodi ma che per un certo periodo nella storia del cinema andarono a braccetto: la commedia brillante e il disaster movie.
Il film di Lee ha infatti una lunga introduzione da tipica commedia: il protagonista Yongnam è un mezzo sfigato che non trova lavoro, passa il tempo ad allenarsi per la sua passione che è l'arrampicata e l'alpinismo, la ragazza lo ha mollato e in famiglia è un po' lo zimbello di tutti compreso il nipotino che si vergogna di lui con i suoi amichetti , per non parlare della sorella con lo bullizza quasi a forza di schiaffi ed insulti ( " che mai ci potrà fare con tutta quella roba di alpinismo" si domanda aprendo l'armadio del fratello pieno di zaini moschettoni e corde).
Insomma ci ritroviamo con grande brio all'interno di una famiglia piuttosto numerosa nella quale sono presenti le solite tensioni tra parenti; tra l'altro entro pochi giorni è prevista una festa in onore della mamma di Yongnam per i suoi 70 anni.
Nella location scelta , tra canti, balli e clima da festa il nostro eroe ha la sventura di incontrare anche la sua ex fidanzata che lavora nello staff dell'albergo dove si tiene la festa.
All'improvviso però questo clima da commedia ridanciana viene sconvolto da un atto violento che getta nel terrore tutta la città: un pazzo con una cisterna carica di un gas tossico inizia a insufflare il gas per le vie della città, causando il panico, che colpirà anche Yongnam e la sua famiglia al termine della festa: l'unica salvezza per tutti è salire sui tetti per sfuggire al gas che si propaga; messa in salvo tutta la famiglia grazie all'intervento dell'elicottero e alle spericolate arrampicate , per Yongnam rimane da mettere in salvo se stesso e la sua ex fidanzata in una corsa contro il tempo e contro una serie di eventi sempre più incalzanti.
Exit è il prototipo del film in cui lo sfigato di turno diventa l'eroe e riesce a trovare un suo riscatto personale e sociale, grazie alle sue abilità che venivano derise ; diciamo pure che se vogliamo trovare una qualche involontaria aderenza con quanto è accaduto nel mondo negli ultimi mesi, il film veicola il messaggio che chiunque se segue il suo coraggio può risultare decisivo in una situazione difficile, basta credere in quello che si fa.
Ed in effetti il protagonista ne fa di tutti i colori: arrampicate sulle facciate dei palazzi, salti funambolici, passaggi da un palazzo ad un altro usando la corda, ideazione di efficaci quanto ridicoli sistemi di protezione individuali per contrastare l'effetto del gas tossico in un crescendo che crea un ritmo e una forma di tensione "allegra" incalzanti.
Chiaro che il film si poggia molto sulle premesse da commedia brillante che comunque sono di certo non disprezzabili, grazie anche a dei dialoghi serrati ed esilaranti in più di un momento, ma anche il filone da disaster movie è ben delineato con le caratteristiche di un cinema quasi vintage: pochi effetti speciali, uso del CGI parsimonioso, un nemico da abbattere silenzioso e pauroso al tempo stesso; Exit insomma è una armoniosa sintesi , come abbiamo già detto, di due generi che ad esempio nella Hollywood anni 70 furono molto spesso utilizzati assieme.
Non deve quindi sorprendere che la giuria qualificata che doveva scegliere la miglior opera prima abbia optato per Exit, riservando a dire il vero una menzione speciale a Beasts Clawing at Straws, nel novero di una serie di opere particolarmente interessanti, così come non deve sorprendere il clamoroso successo di pubblico, oltre che di critica, ottenuto in patria dove al botteghino ha letteralmente stracciato lavori molto più qualificati e ad alto budget.
Jo Jeongseok è l'eroe per caso del film nei panni di Yongnam e riesce a reggere con grande efficacia soprattutto la parte centrale del film , accanto a lui nel primo ruolo da attrice protagonista la cantante Im Yoonah, ottima nel ruolo di spalla e dotata di una avvenenza che non passa certo inosservata.
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