mercoledì 1 luglio 2020

One Night ( Shiraishi Kazuya , 2019 )




One Night (2019) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il decimo film di Shiraishi Kazuya, uno degli autori più interessanti del recente panorama cinematografico giapponese è un potente drammone famigliare dalle tinte fosche che in qualche maniera, seppur con un genere e quindi tematiche diverse, sembra accodarsi al recente The Blood of Wolves; ispirato ad una opera teatrale di Kawabara Yuko One Night inizia con un prologo ambientato nel 2004: in una serata piovosa in un parcheggio di una compagnia di taxi di cui è proprietaria Koharu investe deliberatamente il marito e lo ammazza; il contesto famigliare che ci viene presentato in qualche flashback è quello di una famiglia tiranneggiata e abusata da un padre e marito violento che non perde occasione per maltrattare e umiliare i figli; per tale motivo Koharu compie quel gesto di liberazione pensando di rendere la vita migliore ai tre figli adolescenti; finirà in galera dove sconterà quindici anni.


Nel frattempo i figli, con la vita irrimediabilmente segnata da un simile evento, crescono senza genitori e si portano addosso le rovine della famiglia: la femmina, Sonoko, fa la squillo nei locali ed è prossima ad essere una alcolizzata, Yuji sbarca il lunario scrivendo per una rivista porno pur continuando a coltivare velleità letterarie, Daiki è balbuziente, lavora presso il negozio della moglie con la quale è in via di separazione, per cui quando quindi anni dopo vedono bussare alla porta la madre la reazione dei tre è ben lungi dall'essere quella di felicità per il ritorno della donna.
Tutti , seppur con sfumature diverse, pur continuando a detestare persino la memoria del padre, sono coscienti che il gesto della madre ha causato loro solo problemi , da tutti i punti di vista, sia socialmente per essere additati come i figli dell'assassina ed irrimediabilmente emarginati, sia personalmente per avere fatto crescere in loro una sorta di di senso di colpa e di rimorso represso.
Col ritorno della madre saranno inevitabili i confronti e gli scontri anche duri, specialmente Yuji, accusato dai due fratelli di avere usato la loro esperienza personale per tentare la via letteraria: l'uomo infatti possiede registrazioni e documentazione con le quali sta tentando di scrivere un libro.
Nel finale un'altra storia parallela di famiglia disgregata che vede protagonista un tassista della compagnia va a rafforzare la tematica del rapporto genitori-figli e il nesso di causa-effetto che simile rapporto produce sulle esistenze degli uni e degli altri.
Un finale probabilmente troppo frettoloso, uno tra i pochi difetti del film, sembra lasciare spazio ad un certo ottimismo affermando l'importanza fondamentale della elaborazione personali degli eventi della vita che ci segnano.

Proprio il clima di rancore e di reciproca avversione che si respira sin da subito nella famiglia costituisce l'aspetto più forte e riuscito del film, la ricomparsa della madre stravolge l'equilibrio, seppur instabile dei figli che avevano tentato di mettersi alle spalle il passato, i frequenti confronti tra fratelli e madre sono dei tentativi disperati di elaborare il dolore e di gettarselo alle spalle, ma soprattutto è il concetto di famiglia quello che viene messo pesantemente in discussione: "La nostra è una famiglia solo di nome" dice uno dei figli, sottolineando come  l'entità stessa sia quanto di più superficiale; ma è anche il gesto compiuto a suo tempo dalla madre a finire sotto l'osservazione del regista: se il gesto liberatorio ha fatto sì che madre diventasse una martire , i figli hanno invece avuto la vita rovinata per sempre.
Per tutta la durata del film Shiraishi, con uno stile secco , osserva il confronto personale, il mutare dei rapporti avvelenati, i traumi profondi che giacciono nell'intimo delle personalità e le dinamiche di una famiglia che tale probabilmente non è mai stata.
Peccato solo, come già detto, per un finale poco convincente e frettoloso che in qualche modo offusca il giudizio complessivo del film.
Il cast è di livello e ben si cala nell'angoscia e nel dramma della situazione con una menzione speciale per Matsuoka Mayu ( Sonoko)  e Satoh Takeru ( Yuji).

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