domenica 15 marzo 2020

The Blood of Wolves ( Shiraishi Kazuya , 2018 )




The Blood of Wolves (2018) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Hiroshima, tardi anni 80, la guerra tra bande della yakuza scoppia furibonda e riaccende vecchie dispute mai sopite; tra le bande di gangster si muove il detective Shogo, vecchio marpione con tanta esperienza alle spalle e un modo di agire anticonvenzionale e talvolta addirittura non proprio limpido. A Shogo viene affiancato un giovane poliziotto che deve anzitutto capire se nel modus operandi dell'esperto collega esista qualche ombra o , peggio, qualche chiara connivenza con i gangster, riscontrando però nel contempo quanto il grande carisma di cui gode presso gli altri colleghi e gli indubbi risultati che riesce ad ottenere.
Quando mettendosi alla sue dipendenze si accorge di buste che passano di mano verso le tasche di Shogo, atteggiamenti di chiara connivenza con i malavitosi, comportamenti molto spesso al di fuori dell'etica e della legge, il giovane Shuichi si convince che il suo collega sia colluso con la yakuza in maniera pesantissima.


Il seguito del racconto arriverà quasi a ribaltare le situazioni e scoprirà una serie di drammatici retroscena.
Attraverso una pellicola che potremmo non stupirci se fosse diretta da Kitano, animata da un sapore antico, quello dello yakuza movie che raccontava l'epoca d'oro della organizzazione mafiosa giapponese, Shiraishi Kazuya costruisce un racconto che pone al centro il consueto e mille volte ripetuto sviluppo del rapporto poliziotto-mafioso, ma è soprattutto la parabola professionale e morale del protagonista a dare sostanza al film.
Attraverso la prospettiva del giovane collega Shuichi conosciamo il modus operandi di Shogo, i suoi trascorsi nella lotta contro la yakuza, episodi del passato, il suo sapersi districare con abilità tra le tane dei gangster e attraverso il cambiamento della prospettiva con cui viene visto dal collega assistiamo anche alla metamorfosi del protagonista.
Shogo incarna inizialmente il poliziotto che cerca di mantenere lo staus quo tra le bande rivali, media, organizza incontri finalizzati alla ricerca di una sofferta convivenza, ma al tempo stesso assume i caratteri del poliziotto che ormai le ha viste e vissute tutte, sostenuto da un fatalismo che lo porta a pensare che comunque la yakuza controlla la polizia, a tutti i livelli e che quindi quella è una situazione che bisogna accettare: bisogna muoversi come chi cammina su una corda, camminare avanti per potersi salvare.

Il giovane Shuichi capirà solo dopo il senso di quella metafora, nel momento in cui si rene conto di muoversi e di operare in un mondo privo di regole e di morale.
Il racconto di Shiraishi ci descrive la yakuza degli anni d'oro, quella degli anni 80, e una società che ancora non aveva raggiunto le certezza odierne, anzi viveva ancora con un grosso carico di incertezze sulle spalle, non risparmia scene violente, così come non risparmia una certa dose di cupezza, di oscure situazioni , di attività notturne che affogano in un pessimismo che esplode nel finale del film.
E' proprio questo aspetto intriso di pessimismo che costituisce il punto di forza di The Blood of Wolves che si coagula tenacemente sui personaggi: dai capi yakuza in abito tradizionale ma spietati , ai poliziotti a tutti i livelli corrotti, dagli yakuza da romanzo d'appendice , violenti, rozzi,con le camicie a fiori e le giacche viola, alle vittime dei soprusi, ma soprattutto alla figura di Shogo che  lentamente, col passare del tempo e con lo scavare nella sua storia personale, diventa l'emblema della guerra contro la criminalità e le sue dinamiche perverse.
Sebbene il colpo di scena sia presente, seppur non così roboante, il lavoro di Shiraishi è una lenta discesa nella storia personale e nella personalità di Shogo, fino a chiarirne in maniera netta e inequivocabile i contorni.
Nei panni del poliziotto protagonista troviamo Koji Yakusho, magnifico attore  , tra i più grandi della cinematografica giapponese, che riesce a ben rendere le numerose sfaccettature del suo personaggio, contribuendo in maniera decisiva alla riuscita del film.

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