martedì 2 novembre 2010

The prestige ( Christopher Nolan , 2006 )

Giudizio: 8/10
Che la magia vada in scena...

E' un trionfo di illusioni , di magia, di realtà che si trasforma in fantasia, di ambiguità sottilmente espresse e tenute nascoste, è insomma una grande metafora della fabbrica dell'immaginazione, di quel Cinema di cui Nolan , possiamo ormai ben dirlo, è tra i più fulgidi rappresentanti contemporanei.
Gettandoci all'inseguimento dei due protagonisti, illusionisti prima amici quindi nemici mortali, il regista ci lascia sprofondare in un universo dove tutto può essere illusorio, dove ogni cosa e persona hanno un loro corrispettivo uguale e contrario, permeato  dall'ossessione che ritorna puntuale in ogni lavoro del regista inglese.
Ne scaturisce un film magico, che ipnotizza ,in cui si è sempre alla rincorsa di Angier e Borden nel corso di oltre un decennio, sostenuti nella struttura da una lettura incrociata di diari che dovrebbero portare alla scoperta dei trucchi più mirabolanti ma che in effetti altro non è che la messinscena di un inganno continuo, proprio come si conviene ad una coppia di illusionisti che ha fatto della ricerca dell'illusione perfetta il motivo di vita fino a divenire una ossessione mortale.
Se la continua battaglia che si combattono sembra la stessa de I duellanti di Scott è anche vero che la narrazione procede come solo Nolan riesce a fare: salti temporali, incroci spaziali, ricerca ostinata della "verità" , una trama che ora si contorce su se stessa ora si dipana mostrando un illusoria chiarificazione; è il racconto di due vite che hanno fatto dell'inseguimento della perfezione artistica il motivo di vita, disposti a tutto, anche a gesti privi di etica e di morale pur di riuscirvi.
E quella che è la battaglia finale per mettere in scena il trucco più sbalorditivo, il teletrasporto umano, si trasforma nell'ennesimo inganno, in cui i poteri della scienza superano il confine della liceità, fino a produrre mostri.
Possiamo definirlo un thriller, con tanto di convulso colpo finale, ma nella sua struttura narrativa è assolutamente fedele allo stile di Nolan , quello cioè di costruire un film in cui spesso quello che appare non è vero e in cui il confine tra realtà e illusione è molto labile al punto da non potersi percepire; e se dal punto di vista tecnico il film è una gioia per gli occhi grazie alla puntuale ricostruzione dell'Inghilterra vittoriana con una fotografia e una scenografia splendide, in fatto di narrazione la storia avvinghia lentamente nelle spire lasciando alla fine senza fiato, creando un'atmosfera magica che perdura anche alla fine della visione; è fortissima l'impressione di avere assistito all'apoteosi dell'immaginazione e della costruzione della realtà.
Il lungo inseguirsi dei due protagonisti, e con loro noi attaccati alle calcagne, è un continuo superare i limiti dell'illusione, dove realtà e apparenza si fondono in un unico elemento, dove la ricerca dell'inganno perfetto è la meta agognata per tirare una linea sotto l'esistenza prima di fare i conti con il passato, con i rancori e con la ricerca della perfezione stilistica.
L'eccellente cast ( Christian Bale , Hugh Jackmann e Michael Caine su tutti) senz'altro rende il lavoro del regista agevolato, ma la mano di Nolan stupisce per la sua grandiosità e sapienza e spiega come un film che trova spunto dalla ossessione profonda che risiede in ogni essere umano risulti essere un lavoro bellissimo , lineare pur nella sua tortuosità strutturale.
Affermare che The prestige risulti senz'altro uno dei più bei film degli ultimi tempi non è per nulla azzardato; il tempo, come sempre, ci dirà se di capolavoro si tratta.

6 commenti:

  1. mi aveva incantantato al cinema; il più bello di Nolan, insieme a "Il cavaliere oscuro", secondo me.

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  2. Tra quelli che ho visto di Nolan (ammetto di averlo scoperto di recente) è sen'altro il migliore. Non ho ancora visto i due fumettistici anche per una personale idiosincrasia per i film tratti dai fumetti

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  3. Indubbiamente, il top del cinema di Nolan. la visione dei due Batman però non puoi evitarla, e credo che anche se non ami i fumetti i film ti piaceranno molto, poichè Nolan ha dato ad entrambi un taglio realistico che coi comics originali ha ben poco a che fare. Il primo Batman è più grezzo, ma forse per questo più genuino (e ricco di tutti quei flashback e quegli incastri di sceneggiatuta tipicamente "noliani"), mentre il secondo è un autentico capolavoro, anche se forse un pò troppo "lineare" per essere un film di Nolan.

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  4. Infatti la loro visione è già in programma :) Ti farò sapere.

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  5. Mi aggiungo anch'io alla lista di chi lo considera il Nolan migliore (anche se forse "Memento" è stato più di rottura): due "duellanti" che portano la loro sfida su un piano sempre più alto, fino alle estreme conseguenze. E l'ambientazione di fine ottocento dona al tutto un fascino particolare.

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  6. Senz'altro Memento possiede una forza innovativa dirompente , ma questo nel complesso è un film meglio costruito (in senso lato). Sono d'accordo, l'embientazione nell'Inghilterra vittoriana, dona qualcosa in più.

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