Il lavoro iellato di Jeff Lau
Lavoro di Jeff Lau cui presto il tempo stamperà a pelle l'etichetta di "iellato", The Fantastic water babes, era pronto nel 2008 per essere lanciato sul mercato, quando lo scandalo procurato da Edison Chen e le sue ormai famose foto piccanti contenute nel suo PC, lo travolse , affibbiandogli il poco gradito epiteto di "non desiderato" nel mercato della Cina mainlander, seguito a ruota da quello Hkese, sempre sensibile agli aspetti pruriginosi che colpiscono lo star system.
Lo scandalo coinvolse anche Gillian Chung che del film è l'attrice protagonista e che mal poteva conciliare la faccia acqua e sapone del suo personaggio con le foto piccanti in possesso di Chen.
L'evento portò Lau a dover rimandare di due anni l'uscita del film previa robusta rielaborazione in fase di post produzione che probabilmente ha influito ben più di quanto si possa pensare sulla riuscita della pellicola.
La storia, commedia romantica oserei dire quasi classica, racconta di Gillian , una ragazza che si vede soffiare il fidanzato da una nuotatrice, tenta un improbabile suicidio dal quale viene salvata , a suo dire, niente meno che dalla dea Guan Yin, il cui incontro è capace di infondere, secondo le credenze popolari, dei poteri sovrannaturali alla fortunata ed infine escogita una vendetta contro la rivale da consumare in una gara di staffetta di nuoto.
Ci sono cose che funzionano ed altre non nel film: di certo è degna di nota l'ambientazione nell'isola di Cheung Chau , dove vive Gillian: personaggi strambi nei quali si vede la mano di Lau nella caratterizzazione, situazioni divertenti che inevitabilmente derivano da una simile masnada (memorabile la scena del mahjong), un sottofinale ambientato tra la piscina e i fondali marini quasi fiabeschi abitati da strane creature-oggetti nel quale il regista sembra volere dare sfogo alla sua smisurata fantasia narrativa come quasi mai fa nel resto del film; di contro nel complesso il lavoro manca di solidità, sembra troppo parcellizzato, quasi vagasse alla ricerca di una unità che seppure nei limiti dell'anarchia narrativa propria di Lau, tutti i suoi film possiedono; il ritmo tende troppo spesso a scemare facendo venire meno quel convulso bailamme su cui Lau sa mettere la sua inconfondibile firma.
Questo andamento incerto, non sappiamo quanto esito di un rimontaggio forzato, non viene mitigato dalla seppur rinomata bravura del regista che , come detto, comunque, in alcuni momenti sa tirare fuori pezzi di buon cinema, che rimangono però sospesi in un contesto che nell'insieme non convince molto; ed anche la vena romantica-sentimentale che sembra voler sgorgare , soprattutto in un finale che si perde un po' per strada, non accende lo spirito e si mantiene piuttosto scialba.
Parata di belle fanciulle capitanata da Gillian Chung e divertente (con ironia) e apprezzata interpretazione di Stephen Fung, per quanto riguarda gli interpreti.
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