venerdì 20 gennaio 2012

Lover's discourse / 恋人絮语 ( Derek Tsang , Jimmy Wan / 曾国祥 , 尹志文 , 2011 )

Giudizio: 8/10
Manuale d'amore (...vero)

Apprezzabilissima opera prima del duo Derek Tsang-Jimmy Wan, prodotta da quel geniaccio che è Edmond Pang, Lover's discourse è pellicola che lascia il segno, non passa inosservata e segnala due nuovi registi che faremo bene a tenere d'occhio in futuro.
Chiamiamolo pure manule d'amore senza che a nessuno vengano in mente improponibili accostamenti con italici pellicole : infatti sin dai gustosissimi titoli di testa si capisce subito che quello di cui si parla è l'Amore, quello con la A maiuscola, quello che per qualcuno altro non è che uno stato disforico determinato da intrecci biochimici-neurormonali e che per altri è una sorta di momento magico della vita che ognuno vive secondo il suo modo di essere.

Quello che è certo per i registi è che per capire l'amore bisogna guardare le storie che su di esso si basano e capire qualcosa da ognuna di esse, rimanendo comunque sempre alla fine un concetto misterioso , imprevedibile e con una certa dose di magia.
Il film è diviso in quattro episodi che fino a metà del racconto sembrano essere separati tra di loro ma che lentamente iniziano a convergere per confluire in un unico corpo narrativo che, seppure i vari personaggi si sfiorino appena, appare abbastanza monolitico alla fine del racconto.
Sono sfaccettature , angolazioni diverse dell'amore quelle che vengono raccontate: due amanti quasi platonici , entrambi impegnati sentimentalmente con altre persone, che vivono tra il rimorso e la nostalgia i loro saltuari incontri fatte di chiacchiere a non finire e di leggeri contatti; la passione piena di fervente fantasia di una lavorante di una lavanderia che elegge a suo totem personale un cliente di cui utilizza come simulacri personali i suoi abiti e che sogna una fantomatica storia d'amore trasposta su celluloide in cui il principe azzurro è un pupazzo stile bambolotto gonfiabile con le fattezze del suo oggetto della passione; il tradimento, l'amore impossibile e il sottile erotismo corporale della storia di una donna tradita dal marito che viene informata dall'amico del figlio, a sua volta invaghito di lei ed infine il tradimento, vero o presunto, in cui due traditi si coalizzano per cogliere sul fatto i rispettivi traditori reciproci.
Non inganni il finale baci abbracci e sorrisi, il cinismo del loro produttore nonchè nume tutelate Edmond Pang, ridonda in ogni fotogramma di questo lavoro e solo una lettura superficiale può indirizzare verso un ottimismo finale che invece è assolutamente assente.
Viceversa sembra essere proprio questa labilità dei rapporti sentimentali e delle loro dinamiche che aleggia cupa su tutto il racconto  quello che realmente interessa i registi, i quali ben si guardano dall'andare a scavare in profondità nei personaggi, quasi volessero tenere fede alla premessa fatta nei titoli di testa: osservare e capire per cercare di svelare il mistero che si cela dietro l'amore.
Quello che invece fanno con piacevole bravura è creare una atmosfera a tratti sospesa, che si poggia molto su alcuni angoli di Hong Kong, grazie ad una regia precisa e pulita che ha fatto scomodare persino Wong Kar wai nei soliti e poco credibili parossismi critici; e se è vero che in certi passaggi il ritmo sembra perdere colpi pericolosamente e anche vero che ci offrono alcuni momenti davvero degni di nota (su tutti il finale con l'inseguimento in stile hitchcockiano o l'interminabile piano sequenza iniziale ) e degli ironici sguardi fetistici soprattutto su piedi e scarpe femminili.
Film da applaudire quindi con ottimistico entusiasmo, soprattutto nell'ottica di un rilancio di un genere che nella cinematografia HKese appare alquanto in affanno negli ultimi anni.

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