Donne ad una svolta
Lo sguardo sull'universo femminile filtrato da toni da commedia che una volta si piega verso il brillante , un'altra si raggomitola sul drammatico è il tema centrale di Girl for Keeps del regista giapponese Yoshihiro Fukagawa, film che si affida alla storia di quattro donne, tutte tra la soglia dei 30 e quella dei 40 anni che rappresenta un po' il punto di svolta e al tempo stesso di bilancio della vita.
Queste donne, tutte legate tra loro da un rapporto di amicizia oltre che tutte ugualmente impegnate nel competitivissimo mondo del lavoro del Giappone moderno, si trovano in quel punto fatidico della loro esistenza in cui si tirano i conti e si progetta quello che si vorrà fare una volta raggiunta la maturità: la manager frustrata che deve rispondere agli agguati maschilistici, la più giovane di tutte, quasi trentenne , che ancora non sa bene cosa volere dalla sua vita se non spendere e spandere in shopping compulsivi, la donna matura che subisce il fascino del ragazzotto appena assunto nella sua azienda e che però si reprime conscia del gap generazionale ed in fine la single madre che deve barcamenarsi tra un figlio da crescere cui manca la figura paterna e il lavoro.
Le chiacchiere naturalmente non mancano, anche se , grazie al cielo, vengono bellamente evitati gli scenari e le gag psicosessuali alla Sex and The City, cui, qualche personaggio in vena di burla, avrebbe avvicinato il lavoro di Fukagawa , l'ambizione e la competitività , esacerbata dal malcelato maschilismo del mondo del lavoro, costituiscono i temi più interessanti uniti alla descrizione di uno stato d'animo confuso da parte delle protagoniste alle prese con scelte di vita che sembrano , a volte, essere più grandi di loro, il tutto affrontato con l'anelito ad una perenne gioventù.
L'effervescenza di certe situazione e tutto sommato un ritmo gradevole non cancella comunque un certo ricercato intimismo che vorrebbe essere un marchio di fabbrica tipicamente femminile, perchè di fatto di film che indaga il mondo e la psicologia della donna si tratta.
Nel suo complesso Girls for Keeps è lavoro che si lascia vedere con sufficiente interesse pur presentando un impianto generale che non sempre convince: a dare qualcosa in più al film concorre la prova recitative delle attrici che ben si rispecchiano nel ruolo interpretato, fra tutte la migliore sembrando decisamente Aso Kumiko, la povera donna manager gettata nella vasca degli uomini-squalo cattivi.
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