Giudizio: 7.5/10
Transformers ? Non proprio
Kung Fu Cyborg è stato uno dei lavori di Jeff Lau meno apprezzati, spesso addirittura deriso, forse perchè dietro ad un titolo che può apparire forse truffaldino si celavano aspettative che coniugavano le arti marziali con Transformers: in realtà è un lavoro che anzitutto mostra una stupefacente coerenza nella sua scrittura con le pellicole precedenti e poi perchè, ancora una volta, il grande regista HKese riesce a mettere in scena un racconto ricco di citazioni cinematografiche e letterarie, che non possono non definirsi colte solo perchè presentate con il consueto stile beffardo e ironico e poco importa se frequentemente è se stesso la fonte d'ispirazione delle citazioni stesse.
E' la storia di un poliziotto integerrimo e valoroso della campagna cinese cui una potente industria che fabbrica intelligenza artificiale affida un robot, ultimo uscito dalla fabbrica, ormai prossimo alla perfezione antropomorfa.
Su questa base narrativa si inseriscono storie di amore tra androidi ed umani ( la poliziotta), storie d'amore impossibili e tenute nascoste, duelli tra robot anarchici che rifiutano le regole e altri che invece al loro software che li governa sono fedelissimi, metamorfosi in stile Transformers con battaglie all'ultimo sangue, ribellioni interiori che esplodono dopo avere covato sotto la cenere.
Tutto il tessuto connettivo del film si regge sul consueto gusto del lazzo e dell'ironia, anche se stavolta in forma meno invasiva, la traccia narrativa sembra voler prendere il sopravvento in più punti, ma alla fine , è qui sta la coerenza di cui si parlava, i temi sono molto vicini a quelli di A Chinese Odyssey , Just another Pandora's box o The Eagle Shooting Heroes, l'amore impossibile tra demoni e spiritelli vari ed umani lascia il posto a quello tra robot e uomini; poi , tanto per rimanere fedele a se stesso, ecco le citazioni amichevolmente ironiche su Wong Kar Wai (il 2046 è l'anno in cui si svolgono gli eventi della storia) e su Shakespeare, la musica che spazia da Teresa Teng ad Ennio Morricone, le gag no sense, ma anche un finale che commuove e che ci ricorda che il regista del film è proprio Jeff Lau, dopo che per larghe parti, affidandosi ad effetti visivi a go-go e a una storia quasi Sci-fi, aveva cercato di mescolare le carte.
Ecco perchè in fondo ad una storia , che pure qualche difetto ce lo ha (una discontinuità tra le parti romantiche e quelle cyborg), giace il gusto tipico di Lau nel raccontare i sentimenti, un racconto sempre molto poco mediato in cui c'è l'eccesso ed il candore e in cui qualche riflessione sulla tecnologia moderna e sul rapporto che essa ha con l'uomo si affaccia seppur con il sorriso.
Cast di buon livello con, tra gli altri, Alex Fong , Ronald Cheng e Hu Jun che nei rispettivi ruoli, soprattutto il primo nei panni del cyborg che scopre le pene d'amore, regalano una buona prova.
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