venerdì 9 maggio 2014

The Devil's Path ( Shiraishi Kazuya , 2013)

Giudizio: 6/10

Il Diavolo secondo il regista giapponese Shiraishi Kazuya, qui alla sua seconda opera, alberga nel profondo dell'animo umano, pronto a dare prova di sè con innegabile forza e nelle forme più variegate.
Il male è il killer che, condannato a morte, decide di raccontare al cronista altri omicidi passati impuniti; il male è l'immobiliarista senza scrupoli pronto a fare fuori chiunque , grazie all'opera del killer fuoriuscito della yakuza, pur di incassare terreni, proprietà immobiliari ed assicurazioni; il male risiede anche nel cronista che , attonito per tutto il film, abbandona al suo destino la giovane moglie e la madre demente.
Il male alberga anche nei congiunti delle vittime, spesso complici delle truffe assassine  per ripagare debiti inestinguibili.
The Devil's Path in effetti è un bel concentrato di malvagità che si estrinseca in omicidi brutali, tradimenti, stupri, torture e violenze varie, spesso senza alcun freno, al punto che diversi momenti del film risultano difficili da digerire per la loro crudezza e cattiveria.

Su questo nocciolo di partenza quasi filosofico si costruisce un racconto che prende il via proprio dalla confessione di Sudo, una carogna in carcere per omicidi plurimi, fatta ad un cronista con la promessa di pubblicare la storia. 
Perchè l'uomo, ormai con un piede nella fossa, fa ciò? 
E' la sua vendetta, ispirata a suo dire da un Dio severo, verso quello che è stato il vero mandante delle nefandezze commesse dal killer, cioè l'immobiliarista Kimura che non ha avuto particolare scrupolo a metterlo da parte quando le cose hanno preso una brutta piega? Oppure è un grande e spietato inganno?
Il giornalista, seguendo il più classico dei canoni cinematografici relativi al film d'inchiesta giornalistica, si dedica anima e corpo, anche contro l'iniziale parere negativo del direttore del giornale, alla ricerca della verità, quasi fosse una missione irrinunciabile.
Il finale del film lungi dal chiarire le cose le ingarbuglia ancora di più: il male è quindi invincibile?
Fintanto che The Devil's Path si mantiene sui toni truci e disturbanti iniziali, riesce nel suo sporco lavoro; quando però , e qui è la sceneggiatura a mostrare dei buchi spaventosi, le cose vengono svelate, prima a chiacchiere e poi con un lunghissimo flashback centrale, quasi un re-load a dire il vero, la storia mostra evidenti e importanti lacune, fino ad un finale tirato via troppo di fretta che poco efficace riesce ad essere, pur intravvedendosi in esso le intenzioni del regista.
Di sicuro The Devil's Path è film cattivo e oscuro, carico di odio e di disturbo, peccato solo che tutto ciò viene a galla, inevitabilmente, solo nei momenti più pesanti della storia, che altrimenti si perde in un vagare tra i vari generi e in una sceneggiatura che non riesce ad esprimere in maniera valida il concetto che c'è alla base della storia, fatto realmente accaduto tra l'altro.
Nel complesso la pellicola non passa inosservata, ha i suoi pregi che però troppo spesso restano appena accennati in favore di scelte narrative abbastanza fiacche e deludenti.

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