Giudizio: 8/10
Dopo svariati giorni di proiezioni di film tutt'altro che indimenticabili, la Festa del Cinema di Roma ci regala il lavoro più bello visto finora: Eva no Duerme del regista argentino Pablo Aguero, anch'esso transitato sia al Festival di Toronto (l'ennesimo...) che a quello di San Sebastian.
Quale aspetto fa di Eva no Duerme un film interessante e bello sebbene tratti di fatto un episodio ben conosciuto di importanza fondamentale nella recente storia dell'Argentina ? E' quello che sembra mancare alla gran parte degli autori che abbiamo visto in questa rassegna, cioè l'impronta personale attraverso una regia originale, molto carica di stile, che offre una prospettiva soggettiva di una racconto che fa parte ormai dei libri di storia e che quindi è del tutto privo di originalità: Aguero , attraverso un lungo processo di studio durato svariati anni, raccoglie una massa enorme di immagini d'epoca intorno alle quali imbastisce un racconto solido sorretto da una bella dose di cifra stilistica, donandogli quindi quello sguardo particolare che annienta la non originalità del tema.
Parlare di Evita Peron per un argentino è quanto di più impegnativo e coinvolgente vista la caratura del personaggio e i sentimenti che ancora adesso suscita il solo nome, descrivere poi le peripezie della sua salma per venti anni senza cadere nella cronaca nuda e cruda è operazione tutt'altro che facile ma che il regista argentino ha saputo portare a termine in modo valido.
Già la scena iniziale è folgorante:un lungo piano sequenza, lontane figure umane che imboccano un lungo viale di notte, alle loro spalle le luci di un camion, man mano che si avvicinano i contorni diventano più chiari nonostante il baluginio delle luci dei lampioni sia offuscato da una sottile ma fitta pioggia: è l'Ammiraglio Massera , uno dei golpisti di Videla che nel 1976 si impadronirono dell'Argentina, ha l'incarico di deporre, finalmente, in una tomba il feretro che contiene la salma di Evita; sarà lui il narratore laconico ma preciso del racconto con brevi e sferzanti parole che dimostrano il disprezzo quasi riverente per la donna che cambiò le sorti del paese a partire dagli anni 50.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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