Giudizio: 7.5/10
Otto anni sono trascorsi dall’ultimo lavoro di Ringo Lam, quel Triangle lavoro tripartito alla regia in collaborazione con Johnnie To e Tsui Hark, un elegante e riuscito esercizio stilistico dall’impronta sperimentale; finalmente il regista di quel City on Fire che ancora oggi risulta uno dei modelli del noir Hongkongese, ci regala la sua nuova fatica, che è bene dirlo subito, ci ripaga dell’attesa durata così tanto.
Wild City è pellicola dalla quale traspira abbastanza forte ed evidente lo stile di Ringo Lam e la sua impronta sul genere, affidandosi ad una storia tutto sommato convenzionale nelle forme e nelle tematiche ma che si tinge di tinte cupe e di riflessioni sulla città di Hong Kong e di come sia evoluto l’ambiente della malavita.
I protagonisti sono due fratelli che hanno il defunto padre in comune e madri diverse:T-Man è un ex poliziotto , cresciuto all’ombra del padre poliziotto anch’esso che però da poco ha rassegnato le dimissioni in seguito ad una operazione finita male e che si tira dietro la delusione per non avere saputo onorare il ricordo del padre, l’altro, Siu-Hung, è un’aspirante pilota da corsa che però ora fa il tassista e che ha avuto qualche guaio con la legge proprio per la sua passione.
La tranquilla vita dei due viene stravolta dall’incontro con una avvenente ragazza, Yun, che si porta dietro una valigia carica d’oro e denaro e alle cui calcagna ci sono svariate gang agli ordini di personaggi poco raccomandabili.
Dopo vari accadimenti ,per i due la salvezza passa attraverso la protezione della ragazza e della valigia, l’unico modo per salvare la pelle, gli affetti e anche l’onore.
Sin dall’inizio il film di Ringo Lam mette bene in chiaro due aspetti fondamentali: i soldi, l’avidità dell’uomo che insegue il denaro e finisce nel gorgo senza possibilità di salvezza e la faccia della malavita di Hong Kong che non è più quella dei padrini delle Triadi ma quella sporca violenta e anarchica delle gang al soldo dei colletti bianchi e dei personaggi biechi e senza scrupoli.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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