lunedì 1 febbraio 2016

The Hateful Eight ( Quentin Tarantino , 2015 )




The Hateful Eight (2015) on IMDb
Giudizio: 9/10

Il logo vintage e stilizzato della casa di produzione con su stampata una carrozza che corre veloce, parte L’Overture composta da Ennio Morricone, il rosso del logo lascia spazio alla distesa bianca tra le montagne del Wyoming, il piano sequenza mostra una diligenza trainata da sei cavalli che si fa strada nella neve sotto lo sguardo di un goffo Cristo in croce piegato sotto il peso della neve: ecco l’apertura , in un meraviglioso 70 mm, del nuovo lavoro di Quentin Tarantino, western puro, di quelli dal sapore antico ed epico.
Nella locanda di Minnie, una stazione di posta per diligenze lungo la strada per Red  Rock, si incontrano otto personaggi, il caso li fa ritrovare lì, e nello stanzone dove trovano riparo dalla tempesta di neve il film nasce, cresce, raggiunge il climax e muore.


Raccontare la trama di The Hateful Eight è esercizio inutile oltre che dannoso: basti questo minimo accenno dettato dal fato, otto personaggi, tutti col loro carico di odio che li rende anche odiosi, in uno spazio chiuso che il 70 mm ha il potere però di dilatare ben oltre le dimensioni geometriche.
Questa non sarà un recensione “classica” , proprio per quanto appena detto, anche perché forse come mai, il lavoro di Tarantino è questa volta una esperienza visiva che prevede un patto tacito tra chi guarda e il regista stesso ed i suoi personaggi: creare una empatia altrimenti impossibile, considerato lo spessore dei personaggi; viceversa questa sarà un recensione che vuole in pochi punti descrivere come il cinema di Tarantino sia tutto racchiuso nelle poco più di tre ore lungo le quali si dipana la lunga giornata presso l’emporio di Minnie, scandita dagli immancabili capitoli di cui si compone l’opera.


Tarantino “il giocoliere”: vedi l’inizio e pensi : “ Beh sì è proprio un western vero” , di quelli dal sapore antico: i grandi spazi, la frontiera, la guerra civile alle spalle, le pistole fumanti che spuntano dalle diligenze, i personaggi che con le armi in mano impongono la loro legge o che fuggono dalla legge, le voci roche, gli sputi, gli insulti , le taglie “vivo o morto” che fanno accumulare soldi su cumuli di cadaveri.
La recensione completa può esser letta su LinkinMovies.it

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