Giudizio: 6/10
Hachiko lavora come addetta alla ristorazione sul Romance Car un treno intriso di nostalgia che ogni giorno fa la spola con Hakone una località celebre per le sue terme e per le vedute mozzafiato sul Fuji; la ragazza svolge il suo lavoro con nipponica gentilezza e professionalità trascinando il suo carrello tra le file dei passeggeri in viaggio dispensando snack e bevande; uno dei passeggeri cerca di rubarle uno snack e lei , ligia al dovere, lo insegue nella stazione per consegnarlo ai poliziotti.
L'uomo è uno strambo personaggio ingobbito sotto il peso della sua altezza e quando Hachiko riesce a raggiungerlo entrambi sono esausti dalla folle rincorsa quasi fossero guardia e ladro; non solo , dopo un breve colloquio i due , con un colpo di scena quasi grottesco, si concedono una escursione, guidati dalla volontà della ragazza di rintracciare la madre, fino alla cittadina termale della quale la ragazza ha un vago ricordo per una gita compiuta anni prima con la sua famiglia prima che si sfaldasse con la separazione tra i genitori.
Dal canto suo Sakuraba, strambo e cialtrone che millanta posizioni sociali fasulle, è in realtà un povero disgraziato in fuga perchè la sua attività da produttore lo ha portato sull'orlo del fallimento, nonostante ciò mostra il suo lato più umano e quello che inizia con uno stranissimo incipit diventa ben presto un nostalgico road movie all'insegna della solitudine e della fragilità.
I due ben disposti a raccontarsi le proprie vicende pur mantenendo sempre un rigoroso distacco, nonostante per un momento sembra che qualcosa possa accadere, diventano insomma i protagonisti di una commedia agro dolce che nonostante le premesse non scade mai nel facile sentimentalismo, anzi lo evita accuratamente continuando ad affidarsi ad atmosfere spesso eteree e riflessive.
Round Trip Heart della regista giapponese Tanada Yuki è lavoro che non alza mai la voce e che trova proprio nella solitudine empatica dei due protagonisti il suo punto forte, quasi una confessione incrociata costruita sul bisogno di comunicare.
Viceversa il film della Tanada stenta però a decollare mantenendosi sempre su quello stile minimalista che a lungo andare appesantisce un po' la narrazione.
Indubbiamente Round Trip Heart è film molto "giapponese", di quelli in cui le atmosfere spesso soverchiano la storia, ed il breve viaggio delle due anime solitarie è uno sguardo della regista sulle relazioni personali e sulla vita solitaria.
I due attori protagonisti offrono una buona prova: Oshima Yuko conferma le sue buone qualità già messe in mostra in Pale Moon, mentre Okura Koji, navigato personaggio del cinema e della tv giapponese, se la cava benissimo nella parte di un personaggio che nella sua essenza non è certo tipo raccomandabile ma che la storia ce lo rende di sicuro simpatico.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.