martedì 14 gennaio 2025

A Traveler's Needs ( Hong Sangsoo , 2024 )


 


A Traveler's Needs (2024) on IMDb
Giudizio: 7/10


Nel 2024 il regista coreano Hong Sangsoo , puntuale come è ormai da anni, dirige due lavori il primo dei quali è questo A Traveler’s Needs che consente al regista coreano di mettere l’annuale tacca nel suo personale curriculum di riconoscimenti ottenendo a Berlino l’Orso d’Argento  Gran Premio della Giuria  perpetrando quella che ormai è una sorta di tradizione  nella rassegna berlinese sempre prodiga di premi; per noi osservatori, cinefili , fans e visceralmente affezionati al cinema di Hong è l’ennesima occasione per assistere alle sue riflessioni  sulla condizione umana.
Hong Sang-soo, maestro del minimalismo cinematografico e cantore delle sfumature emotive più sottili, torna con  un film che, pur conservando i tratti distintivi del suo cinema, introduce alcune deviazioni interessanti dal suo repertorio. 
La pellicola si distingue da gran parte delle precedenti per la mancanza di personaggi legati al mondo cinematografico, autentici alter ego di Hong stesso , il più delle volte impelagati e insabbiati in problemi di ispirazione, un elemento spesso centrale nei lavori del regista. Invece, il cuore narrativo si concentra sul viaggio interiore ed esteriore di una donna straniera in Corea, interpretata con straordinaria delicatezza da Isabelle Huppert, la quale insegna francese , pur non avendo praticamente nessuna esperienza come insegnante e le cui conversazioni sono sempre improntate all’importanza della trasmissione delle emozioni, oltre ad essere una grande bevitrice di makgeolli che soppianta in questo lavoro il proverbiale soju, introducendo una curiosa deviazione dal classico schema presente in quasi tutti i lavori precedenti.



Molti film di Hong Sang-soo esplorano la vita di registi, sceneggiatori e attori, riflettendo sull’arte stessa del narrare e del creare; in A Traveler’s Needs, tuttavia, questa forma di autoreferenzialità tutt’altro che fastidiosa cede il passo a una narrazione più universale. La protagonista, una donna francese di mezza età in cerca di un senso di appartenenza, si muove con leggerezza, dialogando con i suoi improbabili allievi , passeggiando nei parchi , e ricercando nei suoi incontri per lo più carichi di quella casualità tipica dei film di Hong, di dare un senso alla forma di linguaggio . L’assenza di riferimenti al mondo cinematografico permette al film di concentrarsi su tematiche più esistenziali, come la solitudine, il bisogno di comunicazione e la ricerca di una connessione autentica.
Il linguaggio gioca un ruolo cruciale in A Traveler’s Needs: Isabelle Huppert interpreta una donna che non parla coreano e si trova a navigare un mondo dove le sue parole non hanno lo stesso peso. La sua interazione con i personaggi coreani avviene principalmente attraverso gesti, espressioni facciali e un inglese stentato. Questo crea un costante senso di alienazione, ma anche di vulnerabilità, che diventa una metafora potente della condizione umana. La scelta di Huppert, con il suo volto capace di comunicare una gamma infinita di emozioni, amplifica questa tematica, rendendo palpabile il divario tra ciò che viene detto e ciò che viene compreso.
Nonostante le differenze di cui abbiamo parlato, A Traveler’s Needs si inserisce perfettamente nella filmografia di Hong Sangsoo. Ritroviamo le sue inquadrature statiche, i lunghi dialoghi punteggiati da silenzi rotti a volte da brandelli musicali (scritti dal regista stesso), una distanza a volte siderale tra i personaggi che cercano di colmare il vuoto di connessione col mondo, le rare riprese esterne. Tuttavia, qui il tono è più intimo e meno frammentato rispetto ad altre opere ed è sempre più tangibile il senso di compassione del regista verso i suoi personaggi che trasmette il racconto ( sono finiti i tempi di personaggi che vorresti prendere a schiaffi ogni minuto, anche perché forse ci ricordano un po’ troppo noi stessi…). La struttura narrativa lineare riflette il viaggio della protagonista, un percorso che non è solo geografico, ma soprattutto spirituale.
La scelta di una protagonista femminile internazionale offre un punto di vista inedito nel cinema di Hong Sangsoo. La figura interpretata da Huppert è un mix di forza e fragilità, capace di mettere in discussione le dinamiche interpersonali con una presenza discreta ma incisiva. La sua estraneità culturale sottolinea il tema dell’identità, già esplorato in passato da Hong ma mai con questa prospettiva; certo manca la sua musa regina nonché compagna di vita , la splendida Kim Minhee, ma Isabelle Huppert che già abbiamo visto all’opera con Hong riesce a catalizzare in maniera magnetica il racconto.
A Traveler’s Needs è un film che, pur mantenendo la sobrietà tipica di Hong Sangsoo, osa spingersi in territori meno familiari e per questo forse un po’ più ostici, rivelandosi comunque un’opera capace di toccare corde universali che il regista sembra conoscere bene. L’assenza di personaggi legati al cinema libera la narrazione da certi automatismi schematici tipici della gran parte delle opere di Hong in cui è facile intravvedere una certa nota di autoreferenzialità, mentre la presenza di Isabelle Huppert dona al film una qualità evocativa unica.

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