Il bene, il male e la redenzione
Ivan , pastore protestante di campagna, si occupa del recupero di soggetti inviati ad una sorta di esilio in luogo della detenzione in carcere, Adam è un neonazista appena uscito di galera ed assegnato alle cure spirituali del pastore.
Due personalità che si incontrano e scontrano subito: l'uno totalmente votato al bene e all'altruismo, propugnatore convinto del "porgi l'altra guancia" , l'altro violento , brutale , arido , che ben presto lascia capire di che pasta è fatto sostituendo il crocifisso della sua stanza con una foto di Hitler; inevitabile il canglore dello scontro frontale in cui Adam dall'alto della sua straffottenza e del senso di sfida spezzante sceglie come obiettivo per la redenzione una torta di mele da cucinare con i frutti raccolti dal grande albero che domina il prato davanti la chiesa. Abitanti della comunità sono anche un islamico rapinatore, un ex tennista ciccione alcolizzato e stupratore ed una donna incinta senza padre per il nascituro, alcolizzata anch'essa.
L'opera di recupero di Adam procede con risultati nulli, tanto è il fastido che prova verso il pastore, impersonificazione integralista del bene ad ogni costo al punto di negare e di rimuovere il male. In un drammatico scontro verbale Adam sputerà in faccia la sua verità al prete: "Dio ti odia, non è il diavolo che mette ostacoli" a spiegazione delle profonde ferite che hanno segnato fin dall'infanzia la vita di Ivan.
In un finale dai toni quasi fiabeschi Adam e Ivan capiranno molto uno dell'altro e soprattutto di sè stessi , disegnando una parabola umanistica rivolta all'ottimismo e alla speranza.