martedì 5 gennaio 2010

Turning gate ( Hong Sang-soo , 2002 )


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Il male di vivere

Avvalendosi del suo stile a forti influssi rohmeriani, Hong dirige questo lavoro sull'inquietudine del vivere e sulla caducità dei rapporti personali; film difficile, di nicchia, nonostante descriva situazioni comunissime; lo fa però con molta discrezione, con silenzi lunghissimi e con immagini che scavano nell'animo ma donano poco allo sguardo frettoloso.
Kyung-soo è un attore prossimo alla deriva artistica, allontanato con ignominia dal set in cui è impegnato; decide così di tagliare col lavoro e di partire per Chuncheon dove lo aspetta un vecchio amico. La prima parte del suo viaggio lo porta a conoscere Myung-sook , ballerina di cui il suo amico è segretamente innamorato, la donna proverà una immediata infatuazione per Kyung-soo alla quale lui non saprà che contrapporre sesso e timide frasi non certo piene di amore.
L'amico scoprirà il loro legame e a Kyung-soo non rimarrà che incassare l'ennesima sconfitta e partire.
Sul treno incontra Sun-young che si dichiara sua fan , ma che in effetti lui aveva conosciuto molti anni prima: la donna ora è sposata ma lui ne sarà irrimediabilmente attratto e nonostante gli incontri negli alberghi, stavolta sarà lei a non dare seguto all'amore.
La porta scorrevole del titolo è quella che fa riferimento ad una antica leggenda: si apre e si chiude in entrambi i sensi e quando sembra che sei dentro, ti ributta fuori.

Come metafora è azzecatissima,perchè il film vive tutto di disagi, sconfitte, insoddisfazioni e incapacità ad esprimere se stessi: una fragilità interiore che si specchia con una completa incapacità a rapportarsi con l'esterno, circondandosi di muri ed ostacoli , come, con forte impatto simbolico, descrive l'ultima scena del film.
La regia di Hong è sapiente nel saper cogliere nei volti la difficoltà di vivere che è insita in tutti i personaggi del film, ed è una regia elegante nella sua semplicità che rende la storia priva del superfluo , essenziale, profondamente riflessiva e intrisa di inquietudine che lentamente ma inesorabilmente attanaglia chi guarda.
Bravi Kim Sang-gyeong nel ruolo di Kyung-soo , molto dentro il personaggio e senza eccesso alcuno e Chu Sang-mi in quello di Sun-young , cui dona profondità e inquietudine.

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