La difficile accettazione della perdita
Marie e Jean sono sposati da venticinque anni, vivono una esistenza agiata e durante una vacanza al mare , lui scompare mentre fa il bagno.
La vita di Marie rimarrà fossilizzata a quel momento, rifiutando la sua nuova condizione: suo marito, per lei, è sempre lì, ci parla , la accarezza, mangia e prende il te con lei.
Le circostanze in cui è avvenuta la sparizione non sono indagate, il dubbio che di fuga si tratti rimane, lo sguardo di Jean nelle scene iniziali del film lascia intendere un suo qualche disagio di coppia, ma tutto ciò passa in secondo piano di fronte al rifiuto di Marie di accettare la morte e la sua solitudine.
Anche quando i fatti sembreranno indirizzare la soluzione del mistero, lei si aggrapperà disperatamente ad una immagine lontana, quasi una visione, pur di continuare a rimuovere il dolore della perdita-abbandono.
Tutto il film gira intorno alla figura di Marie, al suo fragile modo di vivere la tragedia, ai suoi desideri e ai suoi sogni, alla sua vita sociale che lei intende ancora da coniugata, anche quando cede alle lusinghe di un uomo che si infatua di lei.
Quello che invece traspare spesso, quasi mai detto, è l'angoscia per una spiegazione dell'evento che non riesce a trovare, un motivo che darebbe una ragione e probabilmente una tranquillità interiore alla donna che invece , in mancanza di ciò, continua a nascondere la testa sotto la sabbia, come lascia alludere il titolo.
Grazie ad una regia pulitissima che mostra con discrezione e senza enfasi il tormento psicologico di Maire, Ozon crea una storia ricca di sentimento, una lotta contro l'accettazione della perdita e gli enigmi rimasti in sospeso, che rimane sempre ad un livello etereo senza scadere in una facile drammaticità; semmai il tutto rimane sapientemente accennato, sottotraccia , ma tangibilmente apprezzabile.
La figura di Marie trova una monumentale interprete in Charlotte Rampling, splendida a mantenere il suo strazio interiore ad un livello subliminale, aspetto che concorre a creare una forte empatia con la protagonista; inoltre , all'età di 55 anni suonati, si permette il lusso di una scena di sesso in cui mostra il suo armonico e delizioso piccolo seno, che già fu drammaticamente apprezzato ne Il portiere di notte.
Gran bel film, fra i migliori di Ozon. La rimozione della perdita e il rifiuto di elaborare il lutto vengono descritti con intelligenza e attenzione alla psicologia del personaggio.
RispondiEliminaDirei che la regia misurata e pulita e la grandiosa Charlotte Rampling sono i due cardini su cui si basa questo lavoro di Ozon; sicuramente tra i migliori del regista fra quelli che ho visto finora.
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