domenica 24 ottobre 2010

Insomnia ( Christopher Nolan , 2002 )

Giudizio: 8/10
Quando i destini si abbracciano

Dopo l'originalissimo e bellissimo Memento, Christopher Nolan si cimenta nel più classico dei thriller, abbracciando in pieno i canoni del genere e tralasciando le contorte e affascinanti alchimie del lavoro precedente.
Essendo però il regista mai ovvio e prevedibile , pur rimanendo fedele al genere, arricchisce la pellicola della sua personale visione che si traduce in un confronto che va oltre la contrapposizione tra assassino e suo cacciatore, scivolando invece nel sottile gioco di dipendenza che gli eventi impongono tra quelli che, in definitiva, sono due personaggi travolti dagli eventi da loro stessi determinati.
Nella tranquilla Alaska, in un villaggio stretto tra mare e ghiacciai, si verifica un efferato delitto di una giovane; tempestivamente vengono inviati sul posto il detective Dormer e il suo fido collega Eckhart, in una missione che ha i contorni dell'ultima spiaggia, visto che i due sono indagati dai loro superiori per i loro comportamenti in servizio.

Dormer è una specie di mito vivente e tra i ghiacciai trova la detective Burr che per lui prova una sorta di venerazione e che lo affiancherà nel caso.
Il fiuto e l'esperienza di Dormer fanno subito centro , e il caso sembra avviarsi ad una repentina soluzione, ma in una spettrale scena , tra la nebbia che avvolge tutto, Eckhart troverà la morte per mano del suo collega che lo scambia per il presunto assassino.
Incidente fortuito? Oppure un gesto estremo di Dormer preoccupato dal fatto che il collega vuole collaborare coi superiori riguardo alle indagini sul loro operato?
Il dubbio lo insinua l'assassino della giovane, che ha visto tutto e che bracca il detective, divenendo colui che può tirarlo fuori dai guai: il legame perverso quindi si instaura e i gesti di ognuno dei due saranno propedeutici alla salvezza dell'altro.
La crescente tensione che anima il film sfocerà in un finale forso ovvio ma che ci lascia alcuni messaggi importanti.
La bravura di Nolan è tutta nella capacità di trasformare quello che inizia come un classico thriller in un confronto serrato e drammatico tra i due personaggi che alla fine prende il sopravvento spostando l'interesse dai fatti alle parole che i due pronunciano, alla riflessione sull'essenza di un omicidio, sul senso di colpa e sull'istinto di sopravvivenza.
Lo stretto legame di dipendenza , difficile da sciogliere e che pone pesanti intorrogativi morali sui gesti del detective è ben descritto, grazie anche alla bravura dei due interpeti principali (Al Pacino nel ruolo del poliziotto e Robin Williams in quello dell'assassino), e permea tutta la parte centrale del film in cui Nolan , tanto per rimanere fedele a certe sue tematiche, getta l'insonnia di Dormer come elemento quasi metafisico, alimentato dalla luce perennemente presente nella bella stagione estiva, una insonnia che suona come fenomeno rappresentativo del tumulto che pervade il detective (e l'assassino pure) e che si nutre del senso di colpa.
Ancora una volta Nolan fa centro nella costruzione di una pellicola bella e avvincente racchiusa stavolta in un guscio di classicità , ma percorsa da quei lampi di originalità e genialità che fanno del regista uno dei cineasti più bravi ed interessanti del panorama cinematografico.

8 commenti:

  1. uno dei pochi di nolan che mi mancano..dovrò visionarlo al più presto!

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  2. Direi che ne vale la pena, forse è meno originale di altri suoi lavori, ma saper girare un bel thriller così classico come impianto non è impresa da poco.
    Benvenuto :)

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  3. un buon thriller, ma come dici giustamente missile, non è il top dell'originalità (del resto è un remake). Un buon thriller, solido, ben sceneggiato, con due interpreti molto nella parte, ma vi è poca traccia di tutto ciò che è caratteristico di nolan (la sceneggiatura a incastri, il binomio realtà/finzione) e che porterà ai capolavori successivi. Grandissimo Pacino, forse nella sua ultima vera interpretazione.

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  4. Certamente è tra i meno tipici del regista, ma ciò non toglie che sia un bel film, soprattutto perchè , di recente, di thriller che si facciano apprezzare, soprattutto a taglio classico, ce ne sono veramente pochi.

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  5. quoto assolutamente, questo è un bel poliziesco solido, altro che quella robaccia che si vede oggigorno...

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  6. Vero Monsier, un detective che usa il fiuto e lo spirito di osservazione , senza prodigi tecnologici (spesso assurdi); anche il legame assassino-poliziotto, spesso trattato in altri polizieschi, è molto ben sostenuto.

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  7. il miglior nolan, per me. e senza voler strafare funzionano anche le scene d'azione, come l'inseguimento sui tronchi d'albero.

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  8. Quella scena è veramente fantastica, uno stravolgimento degli schemi classici del "guardia e ladri" che solo un grande regista poteva ideare.

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