domenica 31 ottobre 2010

Johnny Guitar ( Nicholas Ray , 1954 )


Giudizio: 9/10
Rivisitazioni cinematografiche
Il cuore pulsante del Cinema


Come ogni film iscritto a pieno titolo nell'Olimpo cinematografico, anche Johnny Guitar offre ad ogni visione qualche nuove spunto di riflessione, qualche segmento rimasto nascosto e che affiora all'improvviso.
Più lo si vede e più ci si convince quasi con stupore che del western ha solo l'involucro esterno fatto di diligenze, cavalli, tempeste di sabbia e saloon, mentro il suo cuore pulsante è quello di un melò in cui le regole del western stesso e quelle del cionema drammatico vengono stravolte e rielaborate.
Un western al femminile? Indubbiamente è contro tutti i canoni del genere vedere la storia sorretta prepotentemente dalle figure femminili di Emma e Vienna, le vere mattatrici della narrazione,che danno vita ad un duello  aspro che trova la ragione d'essere non solo nella gelosia d'amore, ma anche nella brama di potere e di controllo che vogliono avere sugli altri protagonisti.
Struttura atipica? Poche volte si è visto un film western così poco d'azione, con così pochi colpi di pistole, con tanta staticità da essere occupato per quasi un terzo da una unica scena girata nel saloon di Vienna in cui poco alla volta conosciamo i protagonisti che entrano in scena come fossero su un palcoscenico teatrale. E poi quel passato che incombe su ognuno, di cui Nick Ray ben si guarda di raccontarci qualcosa, lasciando al lavoro di immaginazione della mente dello spettatore il compito di disegnare il background di Vienna e di Emma, di Johnny Guitar e di Dancin' Kid.
Un film di eroi sconfitti? Johhny Guitar non ha nulla dell'eroe vagabondo della frontiera animato da spirito di avventura e di lealtà, è un uomo fondamentalmente sconfitto, non sappiamo perchè nè come sia giunto a deporre la pistola e a girare con la chitarra a tracolla, intuiamo qualcosa nel dialogo notturno con Vienna di cui è stato amante anni prima, un amore che ha lsciato una ferita profonda nell'eroe che ora appare nudo e quasi patetico. E il contrappunto della figura di Vienna che appare come l'altra faccia dell'eroe stanco, seppur animata da uno spirito che sembra più appartenere ad un John Wayne al femminile, sta ad accentuare l'atipicità della figura di Johnny, cui solo il riaccendersi dell'amore e la speranza di una chance dona quella forza vitale che sembra avere riposto nel fondo della sua chitarra.
Personaggi cristallizzati dunque in una trappola tra mine che sbancano montagne, tempeste di sabbia, deserto e angusti passaggi tra cascate, tutto il contrario della grande ariosità dei western classici, figure che emrgono dal loro passato lasciato nell'oscurità a noi che guardiamo e che non possiamo fare altro che immaginare.
Ma d'altronde cosa altro è il Cinema se non sogno e immaginazione? Ecco perchè Johnny Guitar è un film eterno, l'essenza dello spettacolo cinematografico, il concentrato universale del linguaggio filmico.


4 commenti:

  1. Infatti, la prima volta che lo vidi , aspettandomi un western classico rimasi alquanto interdetto. A mio avviso il fatto che i ruoli centrali del film siano di due donne è l'elemento che lo rende unico.
    bellissima la lunga scena iniziale nel saloon di Vienna.

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  2. Il ruolo centrale di Emma e Vienna è in effetti una peculiarietà del film, soprattutto se contrapposta alla figura quasi dimessa di Johnny.
    La scena iniziale nel saloon è quasi una piece teatrale inserita nel film.

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  3. Grandissimo film, lirico, eccentrico, morboso. E con una Crawford indimenticabile ("Mai visto una donna più uomo di lei" ^^)! Uno dei rari western in cui gli uomini sono evidentemente succubi delle donne. Personalmente tendo ad associarlo a "Rancho Notorious" di Fritz Lang: tu l'ha visto?

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  4. Esiste una vera e propria sudditanza maschile di fronte alle due protagoniste, che risulta essere un elemento di assoluta rottura.
    Il film di Lang non l'ho viato: ho preso però nota e ti farò sapere ;)

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