martedì 28 dicembre 2010

La commedia di Dio ( Joao Cesar Monteiro , 1995 )

Giudizio: 8/10
La difesa dell'identità latina


Il signor Joao de Deus gestisce una gelateria artigianale, ultimo baluardo alla incipiente massificazione di stampo anglosassone, elegge il gelato a tramite per la conoscenza del mondo con i suoi gusti, la sua lavorazione e il modo di presentarlo; vive la sua vita in maniera quasi trasognata, flemmatica, sottovoce, custodisce gelosamente e maniacalmente una raccolta di peli pubici, istruisce le giovani lavoranti sulle cure igieniche, si erge a loro mentore nell'esaltare l'importanza del buon gusto e della pulizia, fantastica con alcune di loro rapporti eterei e fiabeschi,concede le sue conoscenze sessuali iniziando le giovani ai piaceri carnali sempre con uno stile sommesso, discreto; si spinge nell'ambito del proibito solo per la curiosità di aprire le porte all'ebbrezza dei sensi di una quindicenne, non sapendo che ciò potrebbe costargli caro.
E' tutto giocato sulla figura allampanata e vecchieggiante di quest'uomo il film di Joao Cesar Monteiro (lo stesso regista interpeta il gelataio) , un uomo che nell'arco delle due ore e mezza del film impariamo a conoscere come misantropo, erotomane, disincantato sognatore, accanito difensore dell'identità latina contro la cresecnte americanizzazione, comunista sovversivo, intellettuale libertino, sempre all'ombra dell'immancabile gelato, di cui ha creato gusti e profumi nuovi, dai nomi mitologici , primo fra tutti Paradiso; un personaggio insomma che ammalia nella sua parlata lenta e sottovoce, che mostra tutto il suo anticonformismo che si intreccia con uno spiccatissimo edonismo.
E' un film non per tutti i palati, ricco come è di citazioni: non è facile muoversi nel labirinto fatto di rimandi letterari e musicali, lanciati sullo schermo in maniera a volte subdola, probabilmente anche in una forma eccessiva, quasi a volere infarcire la narrazione di un intellettualismo ricercato e di maniera.
A parte ciò però il film si guarda che è un piacere, ricco come è di allegra intelligenza cinematografica, di umorismo e di un fortissimo messaggio culturale: la difesa ad oltranza del gusto latino e , per estrapolazione, di una cultura troppo sottomessa al dilagante americanismo di massa.
Monteiro usa una regia scarna ed essenziale, fatta di lunghe inquadrature fisse, ma sa offrire dinamismo e vivacità grazie ai dialoghi efficacissimi che più di una volta strappano il sorriso; dirige inoltre se stesso nel ruolo del protagonista, personaggio dalle movenze quasi plastiche ed innaturali, animato da una sottile ironia e da una vivacità intellettuale che colpiscono.

3 commenti:

  1. Per me è un film eccezionale, fra i miei personali capolavori, l'ho visto diverse volte e ogni volta è fresco e bellissimo, dentro c'è un mondo.
    Joao Cesar Monteiro è un grandissimo del cinema, sconosciuto, purtroppo, per troppi.
    Io l'ho conosciuto via fuoriorario, sempre sia lodato:)

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  2. Beh è un cinema molto di nicchia e non per tutti i palati, ma credo fossero queste le intenzioni del regista.

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  3. Per chi fosse interessato, è stato creato un portale dedicato al regista: www.joaocesarmonteiro.net

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