Commedia delle truffe
Escursione nella commedia brillante da parte di Spielberg che così facendo ha percorso praticamente tutti i sentieri cinematografici a dimostrazione ostentata di una sua capacità a saper maneggiare vari generi e stili, anche se non sempre con risultati brillanti.
E' una commedia brillante di quelle che trovano le radici in certo cinema americano anni 50 e che giungono fino alle storie truffaldine in stile La stangata, in cui si racconta la storia vera e molto americana di Frank Abagnale, truffatore per bisogno all'età di 17 anni e quindi collaboratore e massimo esperto mondiale dei frodi monetarie e assiduo collaboratore dell'FBI, una volta scontata la pena.
E' una commedia brillante di quelle che trovano le radici in certo cinema americano anni 50 e che giungono fino alle storie truffaldine in stile La stangata, in cui si racconta la storia vera e molto americana di Frank Abagnale, truffatore per bisogno all'età di 17 anni e quindi collaboratore e massimo esperto mondiale dei frodi monetarie e assiduo collaboratore dell'FBI, una volta scontata la pena.
Il film narra di come un ragazzo di una famiglia media americana negli anni 60, ribellandosi al tracollo econimico del padre, evasore fiscale, e al conseguente divorzio dei suoi genitori, scappi di casa ed inizi a vivere di espedienti che non sono il taccheggio da quattro soldi, bensì truffe milionarie che gli consentono una vita da nababbo nel lusso, spacciandosi ora come pilota di aviazione, ora come avvocato, ora come medico, non essendo ovviamente nulla di tutto ciò e con le cognizioni che gli vengono dall'assidua visione del Dottor Kildare e di Parry Mason.
Il suo alter ego è un agente federale che gli da la caccia e che fa della sua cattura una ragione prioritaria di vita, a maggior ragione dal momento che Frank non gli lesina certo figuracce e fuge rocambolesche.
Il suo alter ego è un agente federale che gli da la caccia e che fa della sua cattura una ragione prioritaria di vita, a maggior ragione dal momento che Frank non gli lesina certo figuracce e fuge rocambolesche.
Tra i due nasce quel legame molto cinematografico, ma che ha precise valenze psicologiche, tra guardia e ladro che porta i due a confrontarsi dapprima sul piano umano prima che su quello professionale (le telefonate a Natale, unico contatto reciproco nella più completa solitudine).
Il film regge abbastanza bene , si vede con piacere e diverte il giusto con garbo ed intelligenza, anche se sembra un po' frettoloso nella descrizione delle genialate di Frank, sorretto da una regia che gli dona sempre ritmo e da un trio di interpreti in stato di grazia: Leonardo Di Caprio nel ruolo dì Abagnale, Tom Hanks in quello del poliziotto Carl e Christopher Walken in quello del padre di Frank, tutti molto bravi e bene penetrati nella parte.
Il film regge abbastanza bene , si vede con piacere e diverte il giusto con garbo ed intelligenza, anche se sembra un po' frettoloso nella descrizione delle genialate di Frank, sorretto da una regia che gli dona sempre ritmo e da un trio di interpreti in stato di grazia: Leonardo Di Caprio nel ruolo dì Abagnale, Tom Hanks in quello del poliziotto Carl e Christopher Walken in quello del padre di Frank, tutti molto bravi e bene penetrati nella parte.
secondo me si tratta di uno dei film più ingiustamente sottovalutati di Spielberg; lessi da qualche parte che, proprio perchè Spielberg aveva scelto di fare un "piccolo" film (senza effetti speciali e tutte quelle cose grandiose che contraddistinguono invece la maggior parte delle sue pellicole) aveva rischiato di fare un capolavoro. E non posso che trovarmi d'accordo: ironico, splendidamente interpretato, girato con uno stile a mio parere perfetto, con una grandissima fotografia, Prova a prendermi è proprio un piccolo gioiello!
RispondiEliminaBuon 2011!
Io mi accordo a Verdoux. Per me questo è in film delizioso ed emozionante, oltre ad essere molto ritmato e coinvolgente.
RispondiEliminaNon so se sia sottovalutato, sta di fatto che Spielberg ha dimostrato di saper essere anche un buon narratore e non solo un mago della tecnologia; ricordo ad esempio Il colore viola , film che usciva anch'esso dal suo stile e che risultò un lavoro molto valido.
RispondiEliminaBellissimo anche quello. La capacità di Spielberg è proprio quella di riuscire a narrare piccole e grandi storie, rendendole quasi favolistiche, ma mai in maniera spiccatamente infantile, più che altro sognante.
RispondiEliminaChe Spielberg sappia maneggiare bene le storie non c'è dubbio alcuno, a mio avviso non ha sempre centrato il bersaglio, ma quando lo ha fatto i risultati sono stati notevoli.
RispondiElimina