domenica 2 gennaio 2011

The stool pigeon ( Dante Lam , 2010 )

Giudizio: 8.5/10
Vite al capolinea a confronto


E' fra i più belli e riusciti film del cinema di Hong Kong del 2010 questo lavoro di Dante Lam che pur rifacendosi per larghissima parte allo stile del noir HKese , tende però a privilegiare all'azione convulsa le atmosfere, le ambientazioni e lo studio dei personaggi al punto di farlo apparire a conti fatti molto meno legato al genere poliziesco di quanto si sia naturalmente portati a pensare.
La situazione è di quelle raccontate tante volte: il detective che arruola gli infiltrati, dopo averne studiato il passato e le problematiche ad esso legate, l'inevitabile connubio che si crea , nonostante si tratti di affari, e la missione che deve essere portata a termine.
Quello che rende Stool pigeon diverso e più bello è la rappresentazione di personaggi giunti ormai al capolinea della loro esistenza , con davanti poco meno del nulla , se non un gesto per redimere, almeno in parte , la loro vita.

Questo vale sia per il detective Lee , corroso dal rimorso per una precedente infelice conclusione di una operazione con l'inflitrato di turno e distrutto nella vita privata da un dramma cui non può più mettere riparo, che per il giovane delinquente Ghost, appena uscito di galera e la cui unica motivazione di vita è liberare la sorella dalla schiavitù della prostituzione in cui si trova per dover pagare i debiti del padre.
Due esistenza che seppure su sponde opposte si specchiano e si riconoscono in una vita fatta di rimorsi e di ricerca (vana) di redenzione, raccontate con i contorni netti in un sottofondo cupo ed oscuro.
Il pessimismo del film si rafforza nella descrizione di una Hong Kong semibuia, fatta di baracche e vicoli, mercatini ed edifici abbandonati che ben si armonizzano con una storia dura e drammatica, nonostante sia priva di quell'eccesso di violenza che sovente vediamo nei noir hkesi.
Anche i personaggi di contorno non sfuggono all'atmosfera generale: la donna del capo, pronta a tradire perchè sogna forse una vita da madre, il laido mediatore che riscuote i debiti, la banda in cui si infiltra Ghost, dove regna solo l'opportunismo e la totale mancanza di etica.
Anche quel tocco di melo che si intravvede verso il finale è appena accennato e con tinte sfumate incapace di cambiare le tonalità dei colori, al punto di sembrare assolutamente coerente con la narrazione.
Per tutto ciò e per una regia veramente bella che riesce sempre a tenere la narrazione immersa in una sorta di sottobosco emozionale in cui si dibattono i personaggi, il film si fa apprezzare donando alcuni momenti straordinari (su tutti la scena del sottofinale con la battaglia all'ultimo sangue nella scuola abbandonata laddove gli specchi di Johnnie To lasciano spazio alla irta selva di banchi accatastati e la fuga nelle vie di Hong Kong a ritmo di White Christmas).
Il duo di protagonisti ,Nick Cheung e Nicholas Tse, nei ruoli del detective e dell'infiltrato rispettivamente offre una prestazione coi fiocchi, di quelle da incorniciare e ,soprattutto per il secondo, sorprendente.

4 commenti:

  1. Finalmente sono riuscito a vederlo! Decisamente bello e ben costruito, ancora una volta personaggi spessi e ben resi nelle loro diverse umanità.
    Il confronto con Beast stalker è inevitabile: per quanto mi riguarda sono allo stesso livello. Il loro pregio sta forse proprio nel fatto che pur essendo due film molto simili scorrono via senza provocare sensazioni di già visto, ma anzi giocando ciascuno su una sua specifica originalità. Pensavo con Jonnie To di aver trovato un nuovo maestro, degno erede di John Woo, ma questo Dante Lam è un fenomeno!!

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  2. Sicuramente è uno dei registi cui va il merito di tenere bello in vita il noir HKese.

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  3. Grande film! e grande recensione. L'ho visto ieri.Fino ad ora tra quelli che ho visto decisamente il migliore di Dante Lam.

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  4. Sì vero, probabilmente è il suo miglior lavoro; come hai potuto vedere anche Dante Lam sa dipingere con cura e profondità i personaggi, quello che manca in parte invece in The viral factor, lavoro in cui è l'azione a farla da padrona.

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