Giudizio: 8/10
Inserita nella rassegna collaterale delle Giornate degli Autori Underground Fragrance opera prima del giovane regista cinese Pengfei, risulta al momento una delle opere più valide viste all'interno della Mostra del Cinema di Venezia.
Sostenuto in maniera massiccia da varie Istituzioni per lo più francesi, con il contributo anche del Torino FilmLab, il film prende di petto in maniera decisa seppur con toni non roboanti il problema delle abitazioni a Pechino stretta nella morsa degli aumenti vertiginosi dei prezzi da un lato e dalla aggressività degli immobiliaristi sempre alla ricerca di terreni edificabili ricavati dall'abbattimento delle vecchie abitazioni dietro compenso per i proprietari.
La storia si focalizza su due giovani che vivono nei sotterranei di un grande complesso immobiliare nei quali sono state ricavate delle mini unità abitative molto più simili a tuguri che a dignitose dimore; lui lavora col suo furgone smantellando e riciclando vecchi mobili, lei giunta da poco in città è alla ricerca di un lavoro proprio nel ramo immobiliare attraverso selezioni spietate da parte delle imprese di costruzione e di notte si guadagna da vivere ( ed il buco sotterraneo dove dormire) come ballerina in un locale di lap dance di quarto ordine.
Tra i due nasce un affettuoso rapporto che sta a metà strada tra l'amicizia e l'amore, dai contorni molto sfumati in cui lei dapprima aiuta il ragazzo ferito agli occhi durante un lavoro e quindi bendato che si muove a tentoni nel cunicolo sotterraneo dove vive; lei crede di aver trovato il modo di dare una svolta alla sua vita ma qualcosa sembra inceppare questo processo di avvicinamento di due persone sole e alla ricerca di una sopravvivenza dignitosa nelle limacciose e tempestose acque della metropoli.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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