mercoledì 30 dicembre 2009

Drag me to Hell ( Sam Raimi , 2009 )


*****
Un Raimi fiacco

Torna all'horror Sam Raimi con questo Drag me to Hell che si presta ad una duplice lettura: da un lato indubbiamente conferma la bravura del regista nel costruire un film, dall'altro lascia la sensazione di assistere ad una pellicola ben costruita da un bravo mestierante ma priva di forza penetrativa.
Christine lavora in banca, è in attesa di un importante avanzamento di grado e quando si trova a dover scegliere su come comportarsi con una vecchia gitana dall'apparenza raccapricciante che implora un prolungamento per il pagamento di un mutuo pena la confisca della casa, lei sceglierà , rifiutandolo obtorto collo, di seguire il suo spirito arrivista e aziendalista, , venendo meno ai suoi valori di solidarietà, ma nel contempo convinta che ciò possa agevolare la sua promozione.
La vecchiaccia le lancerà contro una di quelle maledizioni che tolgono il sonno e per la giovane avrà inizio l'incubo: una colpa da espiare amaramente in nome del denaro e del carrierismo, una battaglia impari contro un demone (Lamia) evocato dalla zingara con la maledizione.
Raimi usa ancora la sua nota ironia sin dall'antefatto (le banche in periodo di recessione...) e ne fa largo uso lungo tutta la vicenda grazie ad una serie di scene gore talmente eccessive da risultare quasi comiche soprattutto per certa ossessività orale;...
tiene le fila del film ben strette nelle mani regalando scene da antologia (quella nel cimitero su tutte) e facendo largo uso di tutti i luoghi comuni di certo horror.
Viceversa però l'impressione è quella di un lavoro ben costruito solo grazie alla capacità da vecchio marpione universalmente riconoscita al regista che tuttavia indugia troppo in rumori sinistri, musiche sparate ad effetto, sedute spiritiche, caproni e ombre malefiche risultando il tutto molto costruito e molto poco incisivo e penetrante; manca insomma quel tocco di genio che Raimi possiede e che stavolta non ha saputo mettere sulla pellicola come fece con La Casa o Darkman.
Seppur con qualche scena francamente fuori luogo (la seduta spiritica ad esempio) il film si lascia guardare, ma se cercate suspance conviene rivolgersi altrove, tanto sono telefonati i presunti colpi di scena.

1 commento:

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