Divorzio di convenienza
Gli sterminati spazi aridi e sferzati dal vento della Mongolia cinese fanno da palcoscenico a questa storia nella quale la fierezza della protagonista si scontra con la strisciante urbanizzazione e "civilizzazione" in atto ormai da anni in Cina; così quella che è una storia semplice e legata ad una vicenda personale, diviene un accorato grido a preservare una civiltà , quella nomade, che non accetta di assoggettarsi al progresso sfrenato.
Tuya è ancora giovane e bella, accudisce un marito invalido , due figli, un gregge di pecore, percorre chilometri e chilometri per rifornirsi di acqua e tira avnti da sola la baracca., fino a quando anche la sua salute inizia a minarsi. La soluzione più opportuna, che salverebbe la sua identità e la sua famiglia , sarebbe quella di divorziare dal marito e risposare un uomo che possa aiutarla nella pastorizia, sola fonte di sostentamento in quelle terre desolate e bellissime; unica condizione che pone la donna è quella di poter avere ancora accanto a sè l'amato marito malato.
Una schiera di pretendenti bussa alla porta per chiederla in sposa, ma ben presto Tuya si rende conto che non sarà facile poter rispettare tutti i suoi desideri, cozzando spesso contro un muro fatto di egoismo , figlio della corsa all'arricchimento in atto nel paese.
Una schiera di pretendenti bussa alla porta per chiederla in sposa, ma ben presto Tuya si rende conto che non sarà facile poter rispettare tutti i suoi desideri, cozzando spesso contro un muro fatto di egoismo , figlio della corsa all'arricchimento in atto nel paese.